Bridgerton. Chi non conosce questa serie? Che voi siate fan veteranə dei libri originali (debuttati nel 2000) o che l’abbiate conosciuta tramite lo show di Netflix, questa serie ha di sicuro catturato l’attenzione di moltissime persone e io, da fan e spettatrice, ho voluto raccogliere qualche motivo sul perché mi (ci) piace così tanto.

La terza stagione è arrivata, e Penelope è la protagonista

Le serie impegnate ci piacciono tantissimo, creiamo una montagna di fanfiction a riguardo, ma Bridgerton sembra fatta apposta per essere leggera e fornire quella sorta di escapismo di cui a volte abbiamo bisogno. Non si prende sul serio, è sfacciata e gioca molto con elementi moderni che la rendono più fresca e accessibile.
Insomma, si fa guardare benissimo durante quei momenti in cui si ha bisogno di copertina e tè caldo (o condizionatore e tè freddo, data la temperatura), è un guilty pleasure che si sa con certezza che finirà bene. Perché l’angst va bene, ma gli happy ending fanno bene al cuore.

Sebbene abbia una trama “leggera”, in Bridgerton è molto facile affezionarsi ai personaggi, al loro filone narrativo e venir coinvoltə poi negli intrighi che si creano: tuttə abbiamo parteggiato per l’indipendenza di Penelope, tuttə abbiamo sospirato nel vedere le diverse dichiarazioni d’amore.
Come ha scritto Emily Dickinson, “the heart wants what it wants – or else it does not care”, e noi importa eccome.

La famiglia Bridgerton

Non posso poi non citare, gli splendidi costumi: so che per moltə questo è un punto dolente, ma in realtà colori accesi, lustrini e acconciature scolpite (si Cressida, guardiamo proprio te) sono totalmente in linea con il taglio che Shonda Rhimes ha voluto dare alla serie. Taglio che si intuisce benissimo anche dall’ambientazione: l’epoca regency affascina da anni migliaia di fan, ma in questo caso quello che realmente attira è la diversità, una bellissima ucronia, che gioca con un enigma storico, e che ci apre quindi le porte su un mondo variegato, con moltissime sfaccettature, dandoci una reinterpretazione fresca e coinvolgente.

Ultimo, ma non per importanza, è ovviamente l’elemento piccante di Bridgerton, che lə lettorə sono abituati a trovare nei libri ambientati in epoca regency, ma che per una serie è sicuramente una novità. Come tutte le cose scritte precedentemente, può piacere o non piacere, i gusti personali sono legittimi, ma non si può di certo dire che non rimanga impresso!
Concludendo, spero che questa nuova serie vi sia piaciuta, vi sia rimasta impressa o vi abbia fatto riflettere: ora non ci tocca che sederci, sorseggiare del tè e aspettare la quarta stagione.
A presto, carə lettorə.


Sara

Relazioni pubbliche, social manager, autrice. "Love makes monsters of us all." - Crimson Peak (2015)