Blackwater edita da Neri Pozza e pubblicata in Italia per la prima volta a inizio 2023, è forse una delle opere che mi ha più colpito negli ultimi anni, probabilmente perché tocca alcuni luoghi e temi che personalmente ho sempre trovato molto affascinanti. “C’è un po’ di Euripide in questo Via Col Vento”, è il commento che ha accompagnato la lettura del primo capitolo e che tutt’ora riassume perfettamente la sensazione che mi ha trasmesso la saga.

Pubblicata negli anni Ottanta negli USA, l’autore Michael McDowell (venuto purtroppo a mancare molto giovane nel 1999 a nemmeno 50 anni) fino al 2023 era noto in Italia quasi esclusivamente come sceneggiatore: tra le collaborazioni più note troviamo quella con Tim Burton per Beetlejuice e l’adattamento di The Nightmare Before Christmas.

Blackwater pone al centro il femminile, motore e pilota che da solo muove “il mondo”, che in questo caso è rappresentato da Perdido, una piccola cittadina dell’Alabama. La vita della città e dei suoi abitanti dipende dalla volontà di alcune donne che negli anni ne plasmano la rovina come la fortuna. Le figure femminili della storia sono forti e indipendenti, con una personalità e degli atteggiamenti a volte difficili da digerire, ma che inevitabilmente finiscono per affascinare.

Protagonista indiscussa della saga è la famiglia Caskey e i vari membri che negli anni vanno a comporne e modificarne la struttura. Al centro delle vicende troviamo Elinor, donna misteriosa e “straniera” che ne La piena ruba il cuore a Oscar Caskey, rampollo della famiglia, dando il via a una catena di eventi incredibili che porteranno profondi mutamenti.

Uno degli aspetti che mi hanno colpito durante la lettura de La piena è che l’autore mette il lettore quasi subito a conoscenza -entro le prime 56 pagine-, di un fatto chiave su Elinor che rimane celato ai personaggi della storia quasi fino alla fine, creando quindi una sorta di “suspense” che ci accompagna per tutta la saga.

Uso la formula “sorta di suspense” in quanto, e questo è un altro degli elementi intriganti di Blackwater, nel corso della lettura appare sempre più evidente che il “disvelamento” del mistero dietro al figura di Elinor alla famiglia Caskey e a Perdido, è qualcosa che ci aspettiamo solo noi. Capiamo infatti che i personaggi della storia, chi più chi meno, sa sottopelle che nell’inarrestabile donna dai capelli rossi c’è qualcosa di più di quello che si vede, ma semplicemente la cosa viene “accettata”, in modo organico. Sembra che l’elemento del “fantastico” sia parte della cultura e della vita di Perdido, in un modo talmente profondo che i suoi abitanti non se ne rendono nemmeno completamente conto.

All’interno di questa riflessione si inserisce anche la tematica più ampia della “diversità” che permea tutta la saga e si manifesta in varie forme, a partire da queste donne fortissime che in un’epoca difficile riescono ad autodeterminarsi: dai rapporti genitoriali complessi, al razzismo -ancora fortemente presente-, all’omosessualità, fino all’imprenditorialità femminile.

Composta da sei volumi: La piena, La diga, La casa, La guerra, La Fortuna e Pioggia, Blackwater non trova una facile collocazione all’interno dei generi letterari. Ha sicuramente una componente horror, della quale il lettore viene messo a parte quasi subito ma che non è l’elemento principale, è una saga familiare, che abbraccia la storia di un gruppo di personaggi attraverso quasi mezzo secolo (dal 1919 al 1969), è un romanzo storico, nei termini in cui sullo sfondo delle vicende familiari si susseguono alcune delle fasi più delicate della storia americana del Novecento (la Grande Depressione, la Seconda Guerra mondiale ecc); Blackwater si potrebbe inserire tranquillamente anche all’interno di quel genere che oggi chiamiamo “low fantasy”, dove alcuni elementi sovrannaturali si inseriscono in modo organico all’interno di una narrazione altrimenti di ambientazione “realistica”.

Blackwater neri pozza
Poster realizzato in esclusiva da Pedro Oyarbide per l’uscita italiana di Pioggia

Per concludere, una menzione speciale va alle meravigliose copertine dei volumi, realizzate dall’illustratore spagnolo Pedro Oyarbide per l’editore francese Dominque Bordes, che ha pubblicato la saga in Francia a inizio 2022. Le immagini, che richiamano le atmosfere e alcuni elementi salienti dei singoli volumi, sono realizzate con la tecnica della groffatura e si ispirano a incisioni gotiche e alle illustrazioni delle edizioni Pierre-Jules Hetzel (editore di Hugo e Verne).

Neri Pozza riprende nel 2023 il progetto editoriale francese, mantenendo inalterate le copertine e il formato tascabile dei romanzi, che li rende particolarmente fruibili.

Una scelta strategica che accompagnata dalla bellezza della saga letteraria ne garantisce il successo di vendita anche nel nostro paese.

Blackwater è bellissima e imperdibile, da tutti i punti di vista.


Susanna

Autore "In the end, it doesn’t matter what design we choose because it’s what’s inside the machine that’s brilliant" Joe, Halt and Catch Fire