Confidenza, diretto da Daniele Luchetti e basato sull’omonimo libro di Domenico Starnone, è un film che si pone l’ambizioso obiettivo di esplorare le complesse dinamiche di potere, segreti e sentimenti all’interno di una relazione tra un insegnante e una sua ex studentessa. Tuttavia l’opera, pur partendo da spunti potenzialmente interessanti, fallisce nel mantenere viva la tensione narrativa e si perde in un dramma sentimentale piuttosto prevedibile.

La storia segue Pietro Vella, un professore di liceo interpretato da Elio Germano, che sviluppa una relazione sentimentale con una sua ex studentessa, Teresa Quadraro (Federica Rosellini). Durante un litigio, i due si scambiano un segreto che li legherà per sempre. Il tema del controllo è centrale: Pietro esercitava un dominio intellettuale su Teresa durante i suoi anni da studentessa, mentre Teresa tenta di restituire il favore attraverso una vendetta emotiva.

Se da una parte Elio Germano offre una performance credibile e ben calibrata, capace di trasmettere l’evoluzione del suo personaggio da professore appassionato a uomo divorato dai sensi di colpa, dall’altra parte il resto del cast non regge il confronto. Federica Rosellini, nei panni di Teresa, risulta forzata ed emotivamente troppo carica, con una mimica facciale eccessiva che rende il suo personaggio quasi insopportabile. Vittoria Puccini e Isabella Ferrari, invece, sembrano restare intrappolate nelle dinamiche delle fiction italiane, incapaci di portare sullo schermo una performance che si distingua.

Uno dei principali problemi del film è proprio la sua sceneggiatura, scritta da Luchetti e Francesco Piccolo. Se nella prima mezz’ora la narrazione sembra promettere una storia avvincente, con il segreto di Pietro che crea una tensione intrigante, questa tensione svanisce rapidamente quando il film si piega sulle solite dinamiche sentimentali, facendo perdere alla trama il suo potenziale. Il mistero e l’ambiguità che dovrebbero essere al centro della narrazione sono presto sacrificati in favore di una rappresentazione troppo convenzionale della crisi di coppia, del tradimento e del dramma familiare.

Dal punto di vista tecnico, Confidenza offre alcuni aspetti degni di nota. La colonna sonora, firmata da Thom Yorke – frontman dei Radiohead e dei The Smile, è senza dubbio l’elemento più forte del film. Le musiche, infatti, riescono a evocare quel senso di mistero che la regia di Luchetti non riesce a creare. Anche la scenografia è ben curata, con ambientazioni che spaziano dalle aule scolastiche alle sale dei ministeri, passando per il quartiere romano in cui vive Pietro, suggerendo luoghi che potrebbero nascondere segreti pericolosi. Tuttavia, nonostante queste qualità tecniche, Confidenza non riesce a trovare una direzione chiara e finisce per appiattirsi su personaggi poco complessi, eccetto quello di Pietro Vella, e dialoghi noiosi, che a tratti risultano imbarazzanti. Il ritmo, che parte bene, si affloscia rapidamente e trascina lo spettatore in una spirale di noia. 

Confidenza, dunque, è un film che avrebbe avuto le carte in regola per diventare un’opera intrigante e misteriosa, ma che spreca il suo potenziale concentrandosi su un sentimentalismo che appesantisce la narrazione. Se non fosse per l’interpretazione di Elio Germano e la magistrale colonna sonora di Thom Yorke, il film risulterebbe davvero difficile da salvare.