I Magnifici 7, un fandom ieri come oggi

Alcuni anni fa, in occasione del festival del cinema di Venezia, una mia cara amica venne intervistata da Rai Cinema dopo la prima di The Road con Viggo Mortensen.

Al termine di un’articolata e completa descrizione di quello che secondo lei funzionava e non funzionava del film, aveva aggiunto scherzando “ci voleva più fucsia nei colori”. Inutile dire che di dieci minuti di discorso, l’unica cosa che la Rai mandò in onda fu quella frase.

Ancora oggi ogni volta che viene nominato The Road tra amici, non possiamo fare a meno di pensare al fatto che davvero, ci voleva più fucsia nei colori.

Se quest’anno dopo la prima de I Magnifici 7 avessero intervistato me, probabilmente di qualsiasi cosa avessi detto si sarebbe capito solamente “ci voleva più gay nella trama”.

Ottima cosa per attirare lettori, pessima se lasciata lì sospesa. Fortuna vuole che oggi qui non corriamo il rischio di subire tagli.

La verità è che I Magnifici 7 è stata un’ottima occasione tra noi colleghe e amiche, per parlare dei meccanismi che regolano il fandom e di come, tramite alcuni accorgimenti, sia facile riuscire a realizzare un prodotto con tutte le potenzialità per poter sfondare tra i fan.

Citando il caro Metatron (dalla serie Supernatural, non quello della Bibbia) <<What makes a story work?>>, cosa fa funzionare una storia? <<sono i personaggi? Il testo? O il sottotesto?>>.

“E chi da il significato alla storia? L’autore?”

“O sei tu?”

Siamo davvero sicuri che gli elementi e i meccanismi che portano al successo un film o una serie nel 2016, siano poi così diversi rispetto a quelli che attiravano i fan qualche anno fa? E che importanza possono avere in tutto questo le relazioni gay?

Capire tali motivazioni non è cosa da poco e certamente noi non abbiamo la pretesa di conoscerne fino in fondo i segreti. Anni di gloriosa militanza nei fandom tuttavia ci hanno rese più sagge e, dati di ao3 e tumblr alla mano, ci sentiamo abbastanza sicure nell’affermare che un film come I magnifici 7 possiede tutte le caratteristiche per ritagliarsi un fandom tutto suo anche nel 2016.

Andiamo insieme a scoprire in concreto quali e quanti sono gli elementi da tenere in considerazione affinché un prodotto possa diventare oggi un successo tra i fan online.


Il fandom e i personaggi

Non esistono grandi fandom senza grandi protagonisti, l’elemento forse più importante in assoluto per fare breccia nel cuore dei fan sono i personaggi.

La loro caratterizzazione e il loro arco narrativo lasciano un’impronta indelebile negli appassionati, al punto che una volta finite, non paghi, ne vorranno ancora.

L’interesse dei fan per un personaggio e il loro continuo reclamarne nuove avventure, è l’aggancio che porta a sequel, prequel e spin-off (basti pensare alla grandi saghe fantasy e horror degli anni Ottanta e Novanta).

Quando però anche questi non placano la fame, la fantasia si scatena e il fandom si appropria degli elementi del canone per scrivere, disegnare e creare con qualsiasi altro mezzo a disposizione, la loro personale versione dei fatti.

L’incredibile proliferare di pubblicazioni “apocrife” che nei decenni passati hanno segnato la vita di Sherlock Holmes prima e di Kirk e Spock dopo, diventano nel XXI secolo “fanfiction” su Harry Potter o Bilbo Baggins, che in internet proliferano all’interno di appositi archivi e spazi quali AO3 e fanfiction.net.

I magnifici sette de I Magnifici 7

Il remake si presenta come una riedizione secondo i parametri contemporanei, dell’originale di John Sturges. A distinguerlo dal predecessore troviamo una rosa di personaggi caratterizzata dalla varietà razziale e culturale, oltre che una presenza femminile in un ruolo di primo piano.

I Magnifici 7 oltre ad avere protagonisti accattivanti di cui parlare ha il pregio, al pari del suo predecessore del 1960, di proporre ai fan dei personaggi caratterizzati in modo tale da attivare quasi subito un meccanismo di tipo affettivo e d’immedesimazione, senza però svelare molto sul loro passato e sulla loro vita.

Concedere al fandom ampie maglie da riempire con la sua creatività, in modo tale da non fargli percepire che stia in qualche modo “scavalcando” l’autore, è molto importante.

Ancora più valore e slancio avrà quindi in ottica fandom un’opera, come è il caso de I Magnifici 7, in grado di distinguersi per una scrittura capace di creare aspettativa e interesse, lasciando aperta la porta alle interpretazioni degli spettatori.


Non c’è fandom senza Slash

E una volta per tutte, non parliamo del chitarrista dei Guns’n Roses.

Appurato che se non hai dei personaggi validi non vai da nessun parte, ostinarsi a nascondere la montagna con il proverbiale topolino è inutile, soprattutto quando si parla di Slash.

Per chi non sapesse cos’è lo Slash, vi rimandiamo per comodità alla pagina di Wikipedia, molto esauriente, dedicata all’argomento.

L’appeal esercitato su una vasta fetta di pubblico femminile e fangirl, da storie con elementi o potenziale omoerotico maschile, è innegabile. Com’è innegabile che ove si presenta la possibilità di sviluppare un meccanismo simile, le produzioni siano le prime a voler sfruttare le cosa.

Risultati immagini per peter jackson bagginshield comic

“Stavo pensando, dopo l’inquadratura del viso di Thorin, passa al primo piano di Bilbo e ripeti la cosa per 2-3 volte” (Peter Jackson durante il montaggio de Lo Hobbit: La battaglia delle Cinque Armate )

Fino a qualche anno fa nella maggior parte dei casi si trattava di risultati casuali. Autori di serie tv e saghe cinematografiche, si trovavano a prendere atto del fatto che parte del successo della loro opera, per il pubblico femminile, era dovuto a una determinata coppia di personaggi (effettiva o meno aveva poca importanza).

Oggi che la cosa è ampiamente riconosciuta, gli show televisivi e i film pullulano (letteralmente) di esche per fan, che se portate all’esasperazione generano quell’infelice fenomeno comunemente definito queer-baiting. Questo avviene quando gli autori costruiscono il rapporto tra due personaggi dello stesso stesso sesso, in modo tale da suggerire abbastanza chiaramente che tra i due possa esserci un qualche interesse romantico/sessuale, ma senza mai concretizzarlo a tutti gli effetti.

Fangirl, fandom e Slash

La verità è che le donne (chiamiamole fangirl) sono innegabilmente il pubblico più attivo online, al punto che un’enorme percentuale della produzione dei fandom all’interno dei social di maggior riferimento (twitter, facebook e tumblr) è femminile.

Risultati immagini per fangirl fandom

Una larga parte di queste fan, anche e soprattutto appassionate di Slash, passerà la maggior parte della sua attività online a speculare sul futuro della sua coppia preferita. Blog e tumblr dedicati, oltre ad hashtag che spesso e volentieri finiscono per trendizzare su twitter (ricordiamo tutti cos’era successo con #GiveCaptainAmericaABoyfriend solo pochi mesi fa), diventano quindi un motore tutt’altro che silenzioso per garantire la popolarità a lungo termine del prodotto. Chiedere agli autori di Supernatural per credere.

Se avete paura che le cose possano andarvi male, gettate dalla finestra progetti per migliorare gli effetti speciali e mettete insieme i due protagonisti maschili. Spenderete meno e otterrete di più.

Se la liason vista dalle fan tra Kirk e Spock, almeno inizialmente, era stata un incidente di percorso, una volta compresa è stata spremuta e rispremuta come il più maturo dei limoni, al punto che oggi esistono pubblicazioni di taglio scientifico sull’argomento.

Lo Slash, in definitiva, citando un’amica, è diventato ormai “il motore silenzioso che fa funzionare tutto”. Un peccato davvero che così pochi se ne rendano conto e che di questi solo un’esigua minoranza sia in grado di andare oltre il pregiudizio e lo scherno, per vederne la potenzialità intrinseca.

Lo Slash ne I Magnifici 7

Nel 1960 gli autori de I Magnifici Sette sicuramente avevano ben altro per le testa. Ciò non toglie che se quello stesso film fosse uscito oggi, attorno allo stretto rapporto tra Chris (Yul Brynner) e Vin (Steve McQueen), si sarebbero scritte e dette in giro cose interessanti.

Chris e Vin in una scena de I Magnifici Sette (1960)

Non si può dire lo stesso in merito alla serie televisiva I Magnifici Sette, andata in onda per due stagioni tra il 1998 e il 2000, in cui la coppia “di punta” secondo il fandom erano il leader Chris (Michael Biehn) e lo scaltro Ezra (Antony Satrk).

Risultati immagini per magnificent seven chris vin

Chris ed Ezra (I magnifici sette, 1998-2000)

La cosa è testimoniata oltre che da un discreto numero di fanfiction su Ao3 (ben 291 pagine), anche da un considerevole numero di Tumblr dedicati, fan video, e perfino da un Ship-Manifesto (riassunto in breve delle ragioni per cui la coppia è considerata tale, riconosciuto da tutto il fandom).

Che il western rappresenti una sorta di culla ideale per lo Slash, è cosa ampiamente risaputa.

Risultati immagini per dean sam west gif

Senza voler tirare in ballo necessariamente il cult I segreti di Brokenback Mountain, dove l’amore tra i due protagonisti è canonico e al centro della vicenda, molti sono anche nel cinema del passato i rapporti che oggi possiamo rileggere secondo un’ottica diversa.

Memorabile in tal senso è l’intervista rilasciata qualche anno fa dal regista Quentin Tarantino a Craig Ferguson, in cui dichiara come il sottotesto gay renda sempre ogni film (soprattutto western) migliore. Interessante anche il suo racconto di come, ad una proiezione speciale de I cannoni di Navarone a cui aveva partecipato, Gregoy Peck gli spiegò come alla fine era riuscito a capire finalmente il senso del film. Si trattava di un grande triangolo amoroso tra lui, Anthony Quinn e David Niven.

(Trovate la dichiarazione al minuto 27:00)

Non deve sorprendere come quindi, ne I Magnifici 7 di Fuqua, improvvisamente compaia una “strana coppia”, dal passato oscuro e tormentato, che vive in apparente simbiosi.

La relazione tra Goodnight Robicheaux, cecchino interpretato da Ethan Hawke, e il killer cinese Billy Rocks, interpretato dal coreano Byung-hun Lee, è per quello che sappiamo di amicizia, ma raccontata in modo tale da lasciare spazio alla libera interpretazione dello spettatore.

Il fatto di conoscere il minimo indispensabile, o forse nemmeno quello, sul passato dei due, rende plausibile qualunque lettura del loro rapporto, al punto che anche alcuni giornalisti hanno ravvisato la possibilità di una relazione sentimentale non dichiarata tra i due.

Il punto è proprio questo, riuscire a raccontare una storia in modo tale da catturare la fetta più vasta possibile di pubblico, dando a tutti almeno in parte quello che vogliono, senza però sbilanciarsi troppo in nessun senso.

Saranno i fan poi in una seconda battuta a leggere e rielaborare la cosa come meglio preferiscono e secondo la loro sensibilità.

Non è un caso che in questo adattamento non vi sia nessuna storia d’amore, a differenza di quanto avveniva nell’originale.

Le pochissime occasioni in cui si suggerisce un potenziale romantico tra Josh Farady (Chris Pratt) e la giovane Emma (Haley Bennett) la fiamma si spegne sul nascere e addirittura quasi sempre con l’ausilio di un terzo personaggio, il messicano Valesquez, che intrattiene con Fraday un rapporto in stile buddy-cop show.

Risultati immagini per high five gif

Il mito secondo il quale questo avvenga perché il film “parla d’altro” e “non è pensato per le donne”, è da sfatare. Piuttosto, possiamo dire che è un modo scaltro per dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Uno degli elementi più accattivanti per il fandom femminile in questo genere di dinamiche e ambientazioni, risiede nel fatto che una relazione di questo tipo possa potenzialmente essere sviluppata in maniera più complessa e interessante, rispetto a come solitamente vengono trattate quelle più canoniche tra l’eroe e la protagonista femminile.

L’idea è che la componente romantica si possa integrare meglio nella vicenda, rispetto alla parentesi quasi “dovuta” a cui siamo abituati quando si inserisce a tutti i costi, in modo forzato e spesso poco credibile, l’interesse amoroso femminile.


Il cast

Ora che abbiamo i personaggi giusti e la giusta dose di slash, sarebbe un peccato rovinare tutto scegliendo degli interpreti a caso.

Il casting è fondamentale per qualsiasi film, se lo scopo poi è quello di realizzare un’opera che possa richiamare l’attenzione di un fandom, allora si aprono due strade ben distinte.

Si può tentare la carta del “volto nuovo” e scegliere un attore molto giovane e semisconosciuto che possa essere associato nel tempo quasi esclusivamente a quello specifico ruolo. Oppure fare una sorta di “indagine di mercato” tra i nomi più popolari tra i fan e capire quale potrebbe essere quello giusto per i propri intenti.

Ovviamente questa seconda possibilità implica che si abbiano delle buone risorse economiche di base. Cosa nota ad esempio è che la decisione dei Marvel Studios di proporre a Benedict Cumberbatch il ruolo di Doctor Strange è il risultato di una certa… pressione, ricevuta da internet, in particolare attraverso Tumblr.

QUI potete trovare una news (in inglese) di The Nerdist, in cui si parla di come tumblr sia stato (apparentemente) fondamentale per questo casting.

Divertente sarà a prodotto ultimato e uscito in sala (o in televisione), vedere come i fan riescano a rielaborare materiale proveniente da interpretazioni precedenti dell’attore, per crearne di nuovo dedicato alla nuova opera, portando così acqua al proprio mulino.

Fan video su You Tube e Gifset e Picset su Tumblr ispirati a un determinato fandom sono spesso infarciti di scene “rubate” ad altri film, perché semplicemente ci stavano bene.

Un esempio interessante per spiegare questo meccanismo, può essere il fan video in chiave “moderna” di The Hobbit: Unexpected Journey,

Nel caso de I Magnifici 7, oggi come cinquant’anni fa, si è optato per un mix delle due cose, creando un cast eterogeneo composto tanto da attori famosi quanto da nomi meno noti.

Se poi, un po’ come succede per i film sui supereroi, si parte del presupposto che al pubblico maschile interessi l’argomento di default, per amore delle spettatrici si cercheranno degli attori quantomeno piacevoli da vedere.

Inutile dire che si tratta di una scelta vincente, che arriva ad  inglobare nomi noti maggiormente nel paese di origine dell’attore (vedi il caso dello stesso Byung-hun Lee famosissimo in Corea e in generale per i fan orientali), in modo da garantirsi una fetta di spettatori “extra” rispetto a quella altrimenti prevista.


L’ambientazione

Ultima ma non ultima, la collocazione spazio-temporale.

Mettiamola così, non è assicurato né strettamente necessario, ma quando una storia ha un respiro più “ampio”, un’ambientazione diversa rispetto a quella contemporanea o qualche elemento sovrannaturale, allora già siamo un passo avanti per il successo.

I fan amano coltivare il loro orticello lì dove c’è la possibilità di spaziare con la fantasia e una vicenda non ancorata al mondo reale, cattura naturalmente di più l’immaginario. Non si tratta di una regola ferrea, quanto piuttosto di un incentivo.

Non c’è da stupirsi che i fandom più grandi appartengano sistematicamente a mondi fantasy o di fantascienza, basti pensare a Harry Potter, Il Trono di Spade o l’intramontabile Star Trek.

Con “non ancorata alla realtà” non intendiamo comunque necessariamente un’ambientazione fantasy, quanto qualcosa che non si immediatamente riconducibile alla comune quotidianità.

Quella del Selvaggio West, non è certo un’ambientazione sovrannaturale, ma è sicuramente all’interno dei possibili scenari “realistici” una di quelle che storicamente esercita più fascino. Le ampie distese americane, apparentemente sconfinate, possono potenzialmente raccontare qualsiasi storia e celare grandissimi segreti.

L’epica del Western è in un certo senso la risposta della giovane America a quel serbatoio di fascinazione che è il Medioevo europeo, che oggi molti autori sfruttano per raccontare storie piene di mistero, al limite del surreale.

 


In conclusione oltre a confermare che I Magnifici 7 corrisponde su tutti gli aspetti ad un prodotto adattabile alle esigenze del fandom, possiamo anche constatare che, a prescindere dalle necessità specifiche del pubblico di una data epoca, i contenuti delle opere sono riadattabili nel tempo alle esigenze dei fan attraverso l’interpretazione del sottotesto.

Quello che è cambiato rispetto al passato è la maggiore consapevolezza di tale potenzialità, raggiunta oggi da autori e produzioni.

Speriamo che il futuro continui a riservarci interessanti interessanti sviluppi.


AGGIORNAMENTI:

A dimostrazione di quanto detto, a meno di ventiquattrore dall’uscita del film al cinema, abbiamo già la prima fanfiction:

I primi Tumblr (ok forse qui ci potrebbe essere il nostro zampino!):

Le prime fanart su Tumblr (aka coreani sempre sul pezzo):


di Susanna Norbiato

commenta king of the belgians

 


Susanna

Autore "In the end, it doesn’t matter what design we choose because it’s what’s inside the machine that’s brilliant" Joe, Halt and Catch Fire