fanheart3 Bud Spencer

E anche Bud Spencer “è andato avanti”.

L’omone buono che ha accompagnato l’infanzia di tanti di noi, ci ha salutato ieri, all’età di 86 anni, con un’ultima parola che il figlio ha condiviso con il pubblico: grazie.

La stessa parola che in realtà sentiamo come l’unica adatta a esprimere quello che stiamo provando adesso.

Ci eravamo ripromessi, dopo un inizio 2016 disastroso, di non usare più lo spazio di fanheart per dare i nostri addio ufficiali alle persone “famose” che ci stanno lasciando: non perchè non fossero meritati, ma perchè con il ritmo con cui quest’anno sta portando via i personaggi che ci hanno sempre un po’ fatto sognare, avremmo avuto un buon 50% degli articoli dedicati alla scomparsa di qualcuno. Non ci sembrava il caso.

Però oggi vogliamo fare un’eccezione… E più che un addio, vogliamo lasciare a Bud il nostro arrivederci.

Molti, la maggior parte, lo ricorderanno in coppia con Terence Hill in film come Lo Chiamavano Trinità o Altrimenti ci arrabbiamo, anche se la sua carriera è stata ricca di tante altre interpretazioni, fra cui – una delle ultime e più acclamate – in Cantando dietro i paraventi. Però ci si riempie l’animo ogni volta che lo pensiamo con Terence Hill e quindi non ce ne vogliate se lo ricordiamo così, a fare a “botte da orbi” e a mangiare fagioli con gusto, con quell’espressione esasperata e seriosa, mentre il suo collega dagli occhi azzurri ci faceva innamorare con un sorriso e una faccia da sberle che ancora oggi, a 77 anni, prete in Don Matteo, ci fa battere il cuore.

Bud Spencer è stato – come molti articoli oggi intitolano – il gigante buono per eccellenza e questo suo animo grande in tutti i sensi traspariva nelle sue interpretazioni e da tutta la sua esistenza: vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi, musicista, appassionato di volo, persona di grande fede… Non un uomo perfetto ma un uomo che ha avuto la forza, come le sue parole fanno capire, di guardare in faccia la sua esistenza, ammettere errori e meriti e lanciarsi nell’ignoto con più onestà, coraggio e gratitudine di quanto fanno in tanti.

«Sono sempre più appassionato della vita ogni giorno che passa, ma la morte non mi spaventa. Perché credo che in realtà non si muore, e che la nostra anima sia viva anche dopo aver lasciato la terra. Anzi, sono certo che la vita continua. […] Intanto affronterò la morte, in ogni caso, con dignità e con la stessa dignità affronterò il giudizio di Dio» (fonte)

«Ho bisogno di credere perchè – nonostante il mio peso – mi sento piccolo di fronte a quello che c’è intorno a me. Se non credo sono fregato. A una conferenza ho detto: “Non esiste al mondo un uomo o una donna che non ha bisogno di credere in qualche cosa”. Un ragazzo si è alzato dicendo: “Io sono ateo!”. “Bene”, gli ho risposto, “lei allora crede che Dio non esiste, quindi crede in qualche cosa”» (fonte)

Una volta, tanti anni fa (quando aveva ancora i capelli neri e la barbona) il mio babbo – 120 chili per 1,85mt di altezza – è andato in viaggio in Tunisia e, sceso dal pullman, è stato accolto da un gruppo di locali che l’hanno salutato entusiasti dicendo “Bud Spencer, Bud Spencer!”. Un aneddoto che ormai viene letteralmente tramandato in famiglia e che fa capire che Bud ha rappresentato qualcosa non solamente per noi che siamo cresciuti con lui ma anche per tanti, tantissimi altri, al punto da essere giudicato come “l’attore italiano più famoso nel mondo” da una classifica del Time del 1999 (fonte).

Oggi lo vogliamo ricordare così, con una scena e una “canzone” che ci siamo ritrovati in molti a borbottare almeno una volta nella vita. Vorremmo cantarla con tutti voi, virtualmente almeno, come messaggio di grazie a lui, a Terence, alle loro famiglie, ma anche per riportarci un po’ alla mente quello che sentivamo quando guardavamo (e guardiamo) questi film: spensieratezza, sana allegria e, sopra tutto questo, gratitudine. Perchè fra dispetti, botte e anestesie alquanto peculiari, Bud Spencer e Terence Hill rappresenteranno per sempre la parte più vera della nostra infanzia e il bambino che sarà sempre dentro di noi.

Arrivederci, Bud.


 

By Agnese

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Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011