La conclusione di un articolo che riflette su come i film della Marvel, attraverso la passione e l’operato dei fan, stanno sostenendo il cambiamento sociale attualmente in corso e che tocca da vicino le questioni civili ed etiche al centro della società odierna.


Nello scorso articolo abbiamo presentato due temi a forte valenza sociale su cui la Marvel ha lasciato il segno: la questione razziale, attraverso Black Panther, e la questione femminile, affrontata con il personaggio di Carol Danvers in Captain Marvel, in un periodo storico in cui le donne hanno necessità di essere degnamente rappresentate anche a livello mediatico.

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La propensione al coinvolgimento civico e alla resistenza sociale tipica dei fan ha portato quelli che potevano essere solo dei bei temi cinematografici a diventare qualcosa di più: un movimento – o meglio, un supporto concreto a movimenti già esistenti che mirano a cambiare la situazione che viviamo oggi per renderla migliore.

Ma azioni pratiche e risvolti civili non sono l’unica cosa che i film Marvel hanno permesso ai propri fan di affrontare. Molto è stato fatto anche a livello di “presa di consapevolezza” e di riflessione filosofica sui concetti di etica e morale.

A pochi giorni dall’uscita di Avengers: Endgame, torniamo dunque a voi con tre film che, a nostro parere, bene identificano questa direzione: Avengers: Infinity WarCaptain America: Civil WarIron Man 3. Vediamone più da vicino i contenuti.

3. Avengers: Infinity War e la questione etico-morale delle strategie demografiche

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Per molto tempo si è detto che, se la Marvel aveva eroi meravigliosi, in fatto di cattivi non ci sapeva molto fare. Poi è arrivato Thanos a cambiare le carte in tavola. Un personaggio che non si può non odiare, ma talmente convinto delle sue azioni – talmente disposto a sacrificare tutto per esse – che è inevitabile rimanerne affascinati.

La sua azione più terribile – la distruzione “etica” di metà dell’universo conosciuto, senza distinzioni dettate dal denaro, dalla posizione sociale, dal lavoro che uno fa – è qualcosa che fa profondamente riflettere per le premesse da cui parte e per le conseguenze che determina.

Una fra tutte, quella che Steve Rogers stesso fa emergere con le sue parole in Avengers: Endgame (e ci sentiamo di condividerla al di là degli spoiler, visto che non riguarda la trama del film, ma è più un’affermazione estemporanea) e che suona all’incirca così: “Ho visto delle balene venendo qui, nella baia (dell’Hudson). Ci sono meno barche e l’acqua è più pulita”.

Il terrificante genocidio di Thanos ha dunque portato effettivamente, almeno in parte, a quei risultati positivi che Thanos stesso auspicava, in un mondo in autodistruzione per l’ormai insostenibile attività degli esseri umani.

Non sorprende, dunque, che molte testate online – e un infinito numero di post di fan – si siano soffermati a riflettere sulla questione:

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Alcuni dei titoli apparsi su conosciute testate online in merito alla questione Thanos

A sorprendere ancora meno è l’inquietante parallelismo con i discorsi sulle strategie demografiche che hanno popolato i tavoli dei potenti nel corso della nostra storia, quali quelli citati dall’economista e filosofo francese Serge Latouche nel suo libro “Breve trattato sulla decrescita serena”:

Per risolvere l’equazione della sostenibilità non basterebbe ridurre la dimensione del denominatore fino a ritrovare un’impronta ecologica corretta? I geopolitici conservatori propugnano questa soluzione odiosa. In un rapporto del 10 dicembre 1974 intitolato “Incidenze della crescita della popolazione mondiale sulla sicurezza degli Stati Uniti e sui loro interessi all’estero”, Henry Kissinger scriveva: ‘Per perpetuare l’egemonia americana nel mondo e assicurare agli americani un libero accesso ai minerali strategici in tutto il pianeta, è necessario contenere, o addirittura ridurre, la popolazione di tredici paesi del Terzo Mondo…” […] Per raggiungere questo obiettivo, era necessario far accettare i metodi di controllo delle nascite da parte dei leader del Terzo Mondo […] E se questo piano si fosse rivelato inefficace, sarebbe stato necessario ricorrere a metodi coercitivi. Dello stesso parere era il dottor M. King, uno dei responsabili delle strategie demografiche americane: ‘Tentate la pianificazione familiare, ma se non funziona lasciate morire i poveri, perchè costituiscono una minaccia ecologica’

Serge Latouche (2007, p. 36-37)

Da questo punto di vista Thanos è paradossalmente più equo di molte figure di spicco che hanno popolato le nostre vicende politiche ed economiche. E se la sua soluzione è ugualmente ignobile, è stata però motivo per molti di discutere il problema e soprattutto di iniziare a immaginare proposte alternative più umane che possano portare a risultati migliori per tutti.

Dati su Avengers: Infinity War

Avengers: Infinity War esce il 27 aprile 2018 (qualche giorno prima in Italia) con rating PG-13. Viene nominato agli Oscar alla categoria Visual Effects (pur non vincendo) ed è ad oggi al quarto posto per incassi a livello mondiale.

Incassi

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Box Office Mojo. URL consultato il 30 aprile 2019

Accenni di produzione fandomica

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Una delle fanfiction più popolari per numero di kudos, selezionando solo quelle con sotto-tag “Avengers: Infinity War Part 1 (Movie)”, è Empathic Responses di waterbird13.

Nella classifica di Fandometrics, Best of 2018, la Marvel risulta al terzo posto e la tag specifica Avengers: Infinity War all’ottavo.


4. Captain America: Civil War e la responsabilità civile

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Team Stark o Team Rogers? Non c’è persona che sia uscita dalla sala dopo Civil War senza essersi posta questa domanda. A livello fandom è stata anzi una delle discussioni che più ha modulato la produzione artistica, dalle fanart alle fanfiction ai fanvideo, creando fazioni parecchio agguerrite di supporto all’uno o all’altro supereroe.

Spesso la scelta di una o dell’altra squadra è stata determinata anche da una riflessione in merito alla questione “Accordi” presentata nel film: è necessario un
ente governativo internazionale per il monitoraggio dei superumani e per determinare come e quando richiedere l’intervento degli Avengers?

Qualunque posizione che, come fan, scegliamo di prendere ha i suoi pro e i suoi contro e accettare l’una o l’altra implica accettarne le implicite conseguenze.

Da una parte il rifiuto degli Accordi portato avanti da Steve Rogers è legato al diritto alla libertà e al fatto di non voler lasciare tanto potere in mano a potenti che lo sfrutterebbero a loro vantaggio (come certo accadrebbe):

Capitan America: Dobbiamo assumerci le responsabilità per le nostre azioni. Questo documento sposta solo la colpa. 
War Machine: Mi dispiace, Steve… è pericolosamente arrogante! Stiamo parlando delle Nazioni Unite, non è il consiglio di sicurezza mondiale, non è lo S.H.I.E.L.D., non è l’Hydra! 
Capitan America: No, ma sono gestite da delle persone che hanno degli obiettivi, e gli obiettivi cambiano.

Dialogo dal film

Dall’altra, la necessità degli Accordi sostenuta da Tony Stark è legata al fatto che nemmeno gli Avengers hanno il diritto di decidere per altri perchè, come dimostrano in parte le azioni di Rogers stesso nel corso dei film, gli Avengers non sono perfetti e non possono garantire un’effettiva imparzialità sempre e comunque:

Dobbiamo essere rimessi in riga in qualunque modo. Io ci sto. Se non ci mettono un freno siamo senza confini e non siamo migliori dei cattivi. 

Iron Man

Ogni singolo fan – e probabilmente ogni singolo spettatore – si è fermato a valutare la propria posizione rispetto a questa questione.

Ciò che però è stato straordinario, a mio parere, è che proprio attraverso la produzione dei fan – in particolare di fanfiction – sono state esplicitate tutta una serie di riflessioni molto più ampie sulla questione ed è emersa una forte presa di coscienza rispetto alle conseguenze dell’una e dell’altra scelta. Una presa di coscienza che in certi casi ha portato ad evidenziare anche elementi e problematiche non immediatamente deducibili dai film, ma che, dopo un’accurata lettura delle storie, risultano inevitabilmente validi.

Insomma, un lavoro creativo, quello dei fan, che ha portato a dipanare la questione con una precisione da far invidia ai migliori filosofi.

Dati su Captain America: Civil War

Captain America: Civil War esce il 6 maggio 2016 con rating PG-13 ed è ad oggi al ventesimo posto per incassi a livello mondiale.

Incassi

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Box Office Mojo. URL consultato il 30 aprile 2019

Accenni di produzione fandomica

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Dati del 30/04/2019

Gli esempi di fanfiction sono innumerevoli, alcune anche molto aggressive nei confronti del team non supportato. Una molto popolare, ma moderata nei toni è And In The Silence That Follows di lazywriter7.

Nelle classifiche di Fandometrics per il 2016, Captain America: Civil War è al primo posto nei Top Movies e la ship Stucky (Steve/Bucky) all’ottavo posto nella classifica delle Top Ships.


5. Iron Man 3 e la malattia mentale

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Lasciamo per ultimo un punto di cui si è parlato molto poco a livello di pubblico e che invece tocca da vicino le produzioni dei fan.

Segni di squilibrio psicologico di alcuni dei principali personaggi Marvel si intuiscono in tutti i film. Eppure le pellicole, pur buttando lì numerosi spunti, non li approfondiscono particolarmente, lasciando così ampio margine ai fan per inserirsi con le loro riflessioni.

Un esempio su tutti: il fatto che Tony Stark non accetti che gli si porgano le cose. Un dettaglio che è passato inosservato persino a me per diverso tempo, ma che poi ho ritrovato con una tale frequenza nelle fanfiction da capire che era un elemento importante per la sua caratterizzazione dal punto di vista dei fan.

In tutto ciò, Iron Man 3 è un film che, nei difetti che alcuni gli hanno riconosciuto, ha però il pregio di prendere esplicitamente in considerazione uno specifico disturbo psicologico – il disturbo d’ansia – e, attraverso gli attacchi di panico di Tony Stark, dare ad esso un ruolo significativo ed esplicito per lo svolgimento degli eventi.

Con scene mirate ad evidenziare i turbamenti che affronta Tony, il film conferma il fanon sviluppato dai fan sul suo personaggio.

Al tempo stesso, però, mostrando l’incapacità di Bruce Banner, nel finale, di ascoltare l’amico, il film fa anche un riferimento ad uno dei maggiori problemi connessi ai disturbi psicologici: l’isolamento sociale a cui spesso portano e la difficoltà di comprensione con cui si scontrano le persone che li vivono.

E’ infine interessante che anche in questo caso, come nel caso degli Accordi, i fan siano riusciti non solo a trarre in modo esplicito, da questo film, materiale per le loro rielaborazioni, ma anche a cogliere il detto/non detto che attraversa le varie pellicole e usarlo come spunto per le loro creazioni artistiche. Elaborazioni artistiche nelle quali vengono spesso approfonditi con grande consapevolezza temi piuttosto difficili: ideazioni suicidarie, depressione, insicurezza cronica, disturbi correlati all’uso di sostanze, disturbi del sonno, PTSD.

Nel fare questo i fanwriter – e i fanartist in generale – creano un fandom che è luogo di formazione e informazione su certe tematiche e ne diffondono una seria conoscenza, semplicemente a partire dall’interesse comune per un medesimo personaggio.

Dati su Iron Man 3

Iron Man 3 è uscito nelle sale il 3 maggio 2013. Fra i film del Marvel Cinematic Universe risulta al settimo posto per incassi.

Incassi

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Box Office Mojo. URL consultato il 6 maggio 2019

Accenni di produzione fandomica

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Dati del 06/05/2019

La fanfiction più popolare per kudos, selezionando quelle legate ai film Marvel su Iron Man, è The Twice-Told Tale by arysteia.

Fandometrics non era ancora in attività nel 2013 (non come lo conosciamo oggi), ma Tony Stark, nell’attuale settimana in esame dal sito (Week in Review), è al quarto posto fra le tag più usate e popolari di tutte le tag legate all’entertainment su Tumblr.


Si chiude con un inchino in onore del nostro Tony Stark questo doppio articolo sul ruolo che i fan e la Marvel stanno avendo nella società che viviamo.

Molto spesso – e chi frequenta i festival del cinema ne è ben consapevole – i grossi blockbuster non vengono posti allo stesso livello di produzioni più di nicchia dal grande valore artistico/tematico. Paradossalmente è proprio la popolarità di queste pellicole ad essere causa di questo saltuario snobbismo nei loro confronti perpetrato da “chi ne capisce davvero” di cinema.

Eppure questi film, quando in modo esplicito o fra le righe discutono questioni significativamente rilevanti, possono davvero segnare un cambiamento a livello sociale e di opinioni… e questo per il fatto che arrivano ad un pubblico molto ampio, fatto da tante teste e fra cui si celano i numerosi fan. Fan che leggono l’esplicito e l’implicito, lo rielaborano, se ne fanno influenzare personalmente e al tempo stesso lo diffondono nel mondo con le loro produzioni artistiche.

Insomma, parliamo di film che non solo trattano di supereroi ma aiutano le persone a diventarlo. Un successo, a nostro parere, molto più significativo di quello economico.


Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011