Se vi dicessi che esiste un gioco dove potete avere potenti creature al vostro servizio, lanciare incantesimi e possedere artefatti magici unici?
Ecco, tutto questo si può riassumere con Magic The Gathering.

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Questo gioco, conosciuto anche come Magic: L’Adunanza, MtG o più semplicemente Magic, viene pubblicato nel lontano 1993 da Wizard of the Coast ed è subito un grande successo, arrivando ad essere nel 2011 il gioco di carte collezionabili più venduto di sempre.

Da che mondo è mondo, ogni gioco ha le sue regole e Magic è speciale anche sotto questo punto di vista, tanto da doversi avvalere di appositi arbitri per ogni torneo che viene organizzato: noi di fanheart3 abbiamo intervistato Marco Storelli, arbitro di secondo livello, e abbiamo curiosato un po’ nella sua esperienza sia da giocatore che da arbitro.

– Da quanto tempo giochi a Magic e come lo hai conosciuto?
Ho giocato per la prima volta nel 2004, l’avevo conosciuto attraverso internet.
In quel periodo giocavo saltuariamente e quasi esclusivamente online, per poi iniziare a giocare stabilmente tornei nel 2009.

– Quando e perché hai deciso di diventare giudice?
Sono arbitro dal 2011, sono sempre stato un appassionato di regole e ho pensato di provare a contribuire alla crescita del gioco organizzato seguendo il motto “Keep it fair, keep it fun”.

– Un torneo di Magic da giudice: come ti sei sentito “dall’altra parte”?
Alla fine si tratta di una posizione perlopiù di customer service, in cui si è a disposizione di dubbi e domande dei giocatori mentre si raccolgono i risultati per mandare avanti il torneo.
È senza dubbio un punto di vista diverso da quello del giocatore, ma presenta comunque le sue sfide: l’efficienza degli arbitri spesso aiuta a terminare il torneo più rapidamente: una differenza di 4/5 minuti a turno si può accumulare in una mezz’ora, in positivo o negativo, alla fine della giornata!

– In cosa ti ha arricchito Magic, sia come giocatore che come giudice?
Ho avuto diverse occasioni di essere in contatto con le persone e risolvere problematiche, cosa che in molti ambienti non è spesso possibile. Essere arbitri non indica soltanto una conoscenza di regole e procedure, ma è anche un’ottima palestra per le cosiddette “soft skills”!

Magic The Gathering sicuramente è un mondo davvero affascinante ed è tutto da esplorare, adatto a qualunque persona senta affinità con un gioco dove serve strategia. Voi lo conoscevate già? Avevate già giocato? Oppure siete incuriositi da questo bellissimo gioco da tavolo? Fatecelo sapere con un commento su Facebook, vi aspettiamo 😉

Dunque, senza indugiare oltre, che la partita inizi!

Sara

Categorie: Interviste

Sara

Relazioni pubbliche, social manager, autrice. "Love makes monsters of us all." - Crimson Peak (2015)