Fan e Non-fan: l’incomprensione è dietro l’angolo

A volte tra fan e non-fan la convivenza può essere difficile, tutte quelle piccole ossessioni necessità che un fan manifesta nel corso della sua vita, per l’altro sono molto spesso motivo di perplessità (quando non risultano vagamente inquietanti).

Ma capiteci, anche per noi non è facile, soprattutto di fronte a certe affermazioni o domande che davvero…


1) “Per me è uguale”

ERESIA.

Per un vero fan NIENTE è uguale, l’alternativa NON ESISTE, oppure se esiste è il risultato di una lunga riflessione durante la quale, carta e penna alla mano, si valutano i pro e i contro dell’offerta. Ma la cosa richiede tempo, pazienza e sudore.

Se di fronte alla scelta di passare la serata guardando L’Impero colpisce ancora o La Compagnia dell’Anello la tua reazione è un’alzata di spalle, sappi che

Non c’è nulla di più frustrante di qualcuno che ti fissa con sguardo vacuo mentre, ad esempio, state decidendo cosa andare a vedere al cinema,

Fan: <<Dunque in sala 1 all’UCI fanno Jurassic World 2D alle 21, però in realtà inizierà alle 21.20, il primo spettacolo in 3D è alle 22.45 ma al The Space volendo ce n’è uno alle 22.15 ma la proiezione non è in Dolby Atmos e poi la sala 5 è quella con lo schermo più piccolo quindi potremmo optare per…>>

L’Altro: <<Ah ma per me è lo stesso, possiamo andare al cinema più vicino tra una mezzora e vedere cosa inizia>>

E questa ragazzi, è la storia di come NON ho incontrato vostra madre. 


 2) “è solo un libro/film/serie tv”

E IMMAGINO CHE TUA MADRE SIA SOLO TUA MADRE (cit).

Provate ad avvicinare un potterhead dicendogli che Harry Potter è solo un libro. 

Ho visto persone perdere arti per molto meno.

Prima di aprire la bocca e darci aria a caso, riflettete sempre sul fatto che il vostro punto di vista e in generale l’opinione comune è appunto… comune. Non universale.

Per un fan il suo fandom è come un amico, qualcosa di veramente importante nella sua vita e sentirlo continuamente ridurre a qualcosa di futile, effimero, qualcosa a cui si può facilmente rinunciare, fa male.

Ma soprattutto ti fa incazzare. 

Pensate a quanto amate il vostro cucciolo, la squadra del cuore o la griffe Vattelapesca prima di dire che Alien è solo un film “di mostri”. 


3) “Ma a cosa serve?”

Infine è tua, l’hai desiderata, l’hai fissata attraverso lo schermo del laptop per mesi e finalmente è nelle tue mani e non la lascerai andare mai, mai più. L’action figure del tuo personaggio preferito (magari quella a edizione limitata della hot toys per la quale hai venduto un rene al mercato nero) sembra fatta della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

E si anche il tuo piccolo peluche di Drogon, la tua tazza di Doctor Who con l’immagine della TARDIS che si ingrandisce quando la riempi di té o la fedele riproduzione delle sette sfere del Drago che hai visto lo scorso anno a Lucca, in quella bellissima confezione adatta ad essere esposta non so tipo… IN SALOTTO. Vicino alle foto di famiglia.

E poi arriva LUI, il Non-fan, ti sorride amichevole mentre allunghi al ragazzo alla cassa metà del tuo stipendio <<hai trovato quello che cercavi?>> e tu fiera gli sventoli in faccia il tuo nuovo tesssoro 

<<Ah bene! Ma a cosa serve?>>

Silenzio.

<<sono le Sfere del Drago>>

<<Ah ok *immancabile battuta random sulle sfere del drago*>> pausa <<Ma… cioè poi cosa te ne fai?>>

<<Le uso per invocarlo e farti sparire con il primo desiderio>>  pausa <<anzi, con il secondo, con il primo chiedo i pass per il Comicon>>


 4) “…Comicon?”

La Terra Santa, il luogo che almeno una volta nella vita il fan vorrebbe (e dovrebbe!) raggiungere in pellegrinaggio (beh magari nel nostro caso in aereo).

Chiedere ad un fan “cos’è il Comicon?” è come chiedere ad un tifoso dove si gioca la Champions League. 

La grande celebrazione avviene tre giorni all’anno, in un week-end tra fine giugno e inizio luglio in quel di San Diego, California, Stati Uniti, America, Terra, Universo.

Cielo!

Ci sono moltissimi Con in tutto il mondo, in Italia il più famoso sicuramente è il Lucca Comics & Games, ma solo uno è IL Comic Con con la “c” maiuscola.

La storia è sempre la stessa; in fondo al suo cuore ogni fan sa perfettamente che qualsiasi (e dico QUALSIASI) cosa/persona/idea gli interessi in quei giorni sarà lì, ma ogni anno all’annuncio dell’ennesimo film/ospite/panel la reazione di sorpresa (e dolore, immenso dolore per te che sei lì solo con il pensiero) è sempre la stessa.

TUTTI sono al Comicon e TUTTI vogliono andarci. (Lo so la frase è un paradosso, ma tant’è’).

Quindi capite lo stupore quando al tuo ennesimo sospiro qualcuno ti chiede “che c’è?” e tu “presentano Avengers al Comicon” e guardando la sua espressione capisci che chi ti sta davanti forse ha capito “presentano”. Forse, ma non ne sei sicura.


 5) Ma non è infantile?

No guarda non ci siamo capiti, riprovo.

Se hai passato il sabato fremendo sul divano per la partita di campionato, il week end alla ricerca delle tue scarpe preferite o ancora se sei di ritorno dal megaconcerto di Vasco Rossi, ti prego risparmiami.

No davvero, fa bene tanto a te quanto a me.

Se invece non hai visto la partita (di calcio o altro, non discriminiamo!), comprato (o sognato di compare) niente in particolare e non sei andato a sentire nessun concerto (letto nessun libro, visitato nessuna città, fatto nessun corso di bricolage/sci d’acqua/allevamento piccioni viaggiatori), sappi che pensavo fossi un animale leggendario.

Tipo la Chimera o un fan di La vita segreta di una teenager americana.

Invece esisti davvero… beh in ogni caso mi dispiace, dev’essere dura. 

 


 

di Susanna Norbiato

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Susanna

Autore "In the end, it doesn’t matter what design we choose because it’s what’s inside the machine that’s brilliant" Joe, Halt and Catch Fire

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