Avete mai tormentato i vostri amici con la frase “Questo film devi assolutamente vederlo?”. Noi lo stiamo per fare. 6 pellicole da recuperare, perché il loro fandom ha bisogno di voi.


Premessa: siamo tutti fan qui. Questo fa sì che inevitabilmente finiamo per parlare a lungo di quel film o telefilm che tanto ci piace quando le persone attorno a noi sono quelle giuste. Disquisiamo su Black Sails per ore, perdiamo minuti preziosi per spiegare cosa rende canon la Bagginshield (n.d.a.: la ship Thorin/Bilbo da The Hobbit), teorizziamo a tal punto su cosa è successo a Sherlock da spingere gli autori del telefilm a dedicare quasi un intero episodio alle nostre idee (n.d.a. di nuovo: The Empty Hearse).

Questo nostro spirito comunicativo/interattivo dipende da tanti fattori. Ad esempio:

  • vogliamo esternare le nostre emozioni per quanto abbiamo visto con qualcuno che possa capirle.

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  • vogliamo comprendere meglio i contenuti di quanto guardato e integrarli con quanto già sappiamo: condividerli con altri fan che hanno il nostro stesso background conoscitivo del prodotto agevola tutto ciò.

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  • vogliamo riempire eventuali buchi narrativi, chiarire le possibili incoerenze, ipotizzare quanto altro potrà accadere ora, trovare soluzioni a colpi di scena/momenti tragici/morti inaspettate/morti aspettate/scelte ridicole/ecc. ecc. e il parere di “altri come noi” aiuta a fare chiarezza.

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Alle volte, però, è semplicemente il nostro bisogno di diffondere il fandom ad avere la meglio ed ecco che ci ritroviamo a “tormentare” o “allietare” (dipende dai punti di vista, ma indovinate qual è il più frequente?) i nostri interlocutori con la storia delle nostre scoperte cinematografiche e televisive: nuovi telefilm entusiasmanti, nuovi amori per personaggi insospettabilmente coinvolgenti, nuovi film che “devi assolutamente vedere”.

Mi ritrovavo a riflettere sulla questione durante l’ultima Mostra del Cinema, quando dopo giorni di ricerche (vedasi “stalking”), finalmente mi sono imbattuta in Lorenzo Vigas, regista di Desde allá, Leone d’Oro 2015, e l’ho informato di essere una grande appassionata del suo film e di averlo visto già 5 volte. La sua espressione sorpresa (eufemismo gentile) mi ha fatto prendere consapevolezza del fatto che ho probabilmente visto Desde allá più di lui che l’ha creato… e mi ha fatto anche rendere conto che potrei modestamente essere citata fra i produttori, considerato il numero di persone che ho trascinato in sala a guardarlo e a cui ho tessuto le lodi di questa pellicola (Lorenzo, listen to me).

Ma Desde allá è solo uno dei tanti film che negli anni ho cercato di far vedere al mondo e ce ne sono moltissimi altri che tutt’oggi penso siano dei piccoli cult dimenticati, con grandi potenzialità per i fandom del mondo, se solo qualcuno di giusto li riscoprisse.

Oggi noi di fanheart siamo qui per proporvi sei di questi titoli… giusto per iniziare da qualcosa. Sono film belli? Fanno pensare/piangere/divertire/saltare sulla sedia? …Un po’ tutto questo. Ma soprattutto sono film di cui, semplicemente, vorremmo che il mondo parlasse un po’ di più. Soprattutto il mondo dei fan e soprattutto su qualche archivio di fanfictions.

Film da recuperare: prime proposte

Siamo pronti a scommettere che di questi primi sei titoli avrete sentito parlare almeno una volta. In realtà siamo pronti a scommettere che in qualche momento della vostra vita avrete anche visto se non l’intera pellicola, per lo meno spezzoni presi da questi film… spesso per motivi che hanno poco a che fare con lo specifico film e molto a che fare con i suoi interpreti. E se non fosse così, poco importa, perchè siamo qui proprio per proporvene il recupero… o se non altro farvi godere un momento revival.

Pronti? Iniziamo.


In linea con l’assassino (Phone Booth)

Colin Farrell in eleganti vestiti italiani bloccato per un’ora e venti di film in una cabina telefonica a cui ha risposto ad una chiamata di un serial killer senza volto che vuole fargli riscoprire il senso della vita.

Ok, forse le cose non sono proprio così semplici, ma a riassunto non ci andiamo poi tanto distante. In linea con l’assassino, film del 2002 diretto da Joel Schumacher, è uno dei migliori del suo genere e questo soprattutto per il fatto che all’altro capo del telefono, senza che mai venga visto per (quasi) l’intero film ma con una voce ipnotica fra l’inquietante e il fanciullesco, sta il magnifico Kiefer Sutherland.

Trailer ufficiale:

Perchè vederlo:

  • Kiefer Sutherland domina il film. Vi innamorerete di lui nel giro di un minuto dal suo “ingresso” in scena.
  • Che ci crediato o no, esistono fanfiction sulla ship fra Stu e The Caller. …Che ci crediate o no, sono davvero troppo poche.
  • Chi ha ragione? …perchè non è così scontato che il serial killer sia sempre quello nel torto (a parte quando ammazza gente, ovviamente…).

Scena cult:

  • Gli ultimi minuti.

Red Eye

Saltiamo al 2005 con questo film diretto da Wes Craven: Rachel McAdams conosce per caso, nel momento più inaspettato, il potenziale uomo della sua (e nostra) vita. Lui è adorabile, affascinante, galante, sorridente, empatico… e un’assassino.

Perchè in effetti il film non è una storia d’amore come può sembrare dai primi minuti, ma un thriller… non però di quelli classici in cui “oh guarda, che bel ragazzo… aspetta che lo sposo. Ah, no, vuole uccidermi, magari rimandiamo alla prossima”. Lui, Jackson, è un killer a pagamento e intelligente, ha obiettivi precisi e un piano definito che segue alla lettera, è spietato ma un po’ empatico lo è davvero. Se solo avessimo avuto un sequel… il fan sa in che direzione sarebbe andato a parare e sicuramente l’avrebbe molto molto gradita.

Trailer:

Perchè vederlo:

  • Il pairing Lisa/Jackson è bellissimo e poteva davvero essere uno romantico. I fan l’hanno capito subito.
  • Cillian Murphy in un ruolo ambiguo e “cattivo”. Con quegli occhi di ghiaccio è al suo top in questo genere di interpretazioni.
  • L’esperienza orribile che ha subito Lisa nel suo passato dona ancora più spessore alle emozioni che prova nel corso del film. Una scelta interessante.

Scena cult:

  • Il confronto nel bagno dell’aereo.

Eastern Promises

Per anni ci è stato promesso un seguito per questo film di David Cronenberg del 2007, ma un paio di anni fa il regista ha rinunciato definitivamente al progetto. La cosa ci spezza il cuore perchè “Eastern Promises 2” è da sempre uno dei nostri desideri cinefili maggiori, visto il profondo impatto che ha avuto su di noi questa prima pellicola.

Mafia russa, prostituzione, contenuti violenti e iper realistici fanno da contorno al tentativo di Anna (Naomi Watts) di scoprire la verità dietro la morte di una ragazzina di cui adotta il bambino neonato dato alla luce prima di morire. Ma il vero fulcro del film sono i personaggi di Nikolai Luzhin, autista e membro della Vory V Zakone, e del figlio del boss, Kirill, interpretati rispettivamente da Viggo Mortensen e Vincent Cassel. La visione non è leggera e sicuramente il film è emotivamente impegnativo, ma una pellicola così intensa merita almeno una visione.

Trailer:

Perchè vederlo:

  • Un Viggo Mortensen stratosferico. Il suo corpo tatuato e la voce con il forte (e perfettamente credibile) accento russo danno i brividi.
  • Il personaggio di Kirill. Debole, confuso, carnefice, vittima. Si dovrebbe odiarlo e si finisce per provare pena per lui. Una delle più belle caratterizzazioni di sempre.
  • Il rapporto fra Nikolai e Kirill. Stavolta i fan non esagerano: è tutto sorprendentemente canon. Studiatevi la scena al bordello nella prima parte del film, perchè se avete un attimo d’occhio noterete che le dinamiche del rapporto sono tutte chiare già da lì.

Scena cult:

  • La lotta nella sauna: vi impressionerà moltissimo, perchè lo “stato” in cui si trova Viggo Mortensen rende il tutto ancora più realistico. Siete avvisati: non sarà semplice da guardare.

 L. A. Confidential

Kevin Spacey, Russell Crowe, Guy Pearce. Già solo questi tre nomi dovrebbero bastare per farvi decidere di recuperare questo film del 1997 diretto dal recentemente scomparso Curtis Hanson. Tratto dal romanzo di James Ellroy ed ambientato in una cupa Los Angeles negli anni cinquanta, il film – fra prostituzione d’alto bordo, droga e corruzione – entra nelle vite di questi tre poliziotti, diversissimi fra loro ma uniti da un comune (e forse tardivo) senso di giustizia. Ad ognuno il suo protagonista preferito… e per i fan di The Mentalist, la prima apparizione sul grande schermo di un bellissimo Simon Baker.

Trailer:

Perchè vederlo:

  • A costo di essere un po’ di parte, guardatelo per Bud White/Russell Crowe. Una delle più famose interpretazioni di Russell e, ad oggi, una delle sue migliori. Virile, umano, duro e sensibile. L’Uomo con la U maiuscola.
  • La caratterizzazione dei tre poliziotti: sarà per la bravura degli attori, sarà per i tratti di personalità dei tre uomini, certo è che Bud White, Ed Exley e Jack Vincennes rimangono indelebili nella mente dello spettatore già dalla prima visione. Avremmo voluto interi film dedicati ai diversi rapporti che si vengono a creare fra i tre. Un peccato non avere più scene di così per fantasticarci un po’ sopra.
  • Bud White vs Ed Exley al cospetto di Lynn Bracken. Due stili, due mondi diversi.
  • L’idea delle prostitute che assomigliano a dive del cinema. …So cosa state pensando e smettetela subito. Tom Hiddleston non approverebbe.

Scena cult:

  • “You look better than Veronica Lake”

RocknRolla

Il nome di Guy Ritchie è una garanzia. I suoi film sono un po’ fracassoni, contengono vagonate di bromance, divertono e lasciano ampio margine ai fan per fantasticare su quanto non visto… e molto spesso anche su quanto visto. Questo suo film del 2008 non è da meno e non ci si può non affezionare agli sfigatissimi ladruncoli del Wild Bunch, capitanati da Gerard Butler.

Perchè vederlo:

  • L’inimitabile stile di Guy Ritchie.
  • Gerard Butler, Tom Hardy e Idril Elba a scambiarsi battute mentre uno di loro vorrebbe scambiare anche qualcosa di più. So very gay. Imperdibili.
  • Sarà sciocco da dire, ma gli accenti nelle parlate dei protagonisti e degli antagonisti fanno venir voglia di applaudire.

Scena cult:

  • Una dura scelta fra la scena dei titoli di coda e quella in macchina (“Roar”)… for obvious reasons.

Rock of Ages

Non potevamo non proporre un musical, perchè i musical già di per sè ristorano gli animi. Se poi sono musical allegri…

Rock of Ages, film del 2012 diretto da Adam Shankman, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Broadway e narra la storia dei personaggi che ruotano attorno al Bourbon Club e alla figura della star del rock Stacee Jaxx. Siate preparati: i due protagonisti vanno presi molto alla leggera. Non guardateli con la convinzione di star vedendo una cosa seria o li odierete nel giro di due inquadrature (Sherrie sbarca a Los Angeles e in cinque minuti è rapinata, trova un lavoro e ottiene un appuntamento con il ragazzo dei suoi sogni. E l’espressione “in cinque minuti” non è una metafora di “in un tempo breve”. Sono letteralmente cinque minuti di film). Piuttosto, godetevi la loro assurdità. E godetevi di cuore ogni singolo coprimario: sono tutti letteralmente bellissimi.

Trailer:

Perchè vederlo:

  • Stacee Jaxx/Tom Cruise. Canta, filosofeggia, veste abiti succinti, salva anche la situazione. Eroico, sexy, assurdo. Non si può non amarlo.
  • Russell Brand e Alec Baldwin. Che pairing, gente.
  • Il personaggio di Patricia Whitmore (Catherine Zeta-Jones) e la storia del suo passato… e quello di Mike Whitmore. Perchè tutte avreste voluto vedere che effetto fa sculacciare Bryan Cranston, suvvia.

Scena cult:

  • Ma ovviamente la colonna sonora delle shipper slash di tutto il mondo: “I can’t fight this feeling”. Non ci sono parole per descrivere la perfezione che è quella scena.

I nostri suggerimenti di oggi sui film da recuperare si chiudono qui. Abbiamo ancora molte altre pellicole da proporvi e anche edizioni speciali dedicate alle migliori dalla Mostra del Cinema e di produzioni e generi specifici. Tornate a trovarci e fateci sapere cosa pensate di quanto proposto.

Buona visione!

By Agnese

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Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011