<<All right, listen up, girls! I know you’ra all here because you love Supernatural. I know I have expressed some differences of opinion, regarding this particular version of Supernatural, but tonight it’s all about Marie’s version. This is Marie’s Supernatural. So I want you to get out there, and I want you to stand as close as she wants you to, and I want you to put as much sub into that text as you possibly can. There is no other road, no other way, no day… but today. Now, you get out there and you kink it in the ass!>>(Dean Winchester, Supernatural, ep. 5 s. 10, Fanfiction)

Potrei anche chiudere l’articolo qui, questa citazione dice tutto quello che c’è da sapere e da capire. Ma credo sia giusto spenderci qualche parola in più e vi chiedo scusa fin da subito.

Quello segue è uno sfogo, misto a un insieme di considerazioni, non solo riguardo l’episodio, ma anche in generale sul fandom e sulla percezione esterna che si ha dei fans e che i fans hanno dello show e dei suoi autori. Si tratta quindi di un discorso molto personale (lungo!) , infarcito di spoilers e che scriverò usando la prima persona. Siete avvisati.

Quando abbiamo deciso di avviare il progetto di fanheart3, io e le socie ci siamo poste come scopo principale quello di osservare e analizzare l’evoluzione “dell’universo fandom” dalla prospettiva di chi del fandom (attraverso social network, fanwrite e fanart varia) è parte integrante e attiva.

Il motivo di questa scelta è ovvio, quello del fan (che sia fan!prof o fan!student) è l’unico POV (point of view) che, almeno fino ad ora, ci era dato concretamente avere.

Esclusa qualche pubblicazione in cui autori, screenwriters e attori stessi, si sono lanciati in modo più o meno timido a dire la loro in merito al fenomeno, arrivando anche in più di un caso a identificarsi con la figura del fan, il dialogo “produttivo” sembra avvenire sempre e comunque in un senso solo.

Non fraintendetemi, l’influenza che i fan hanno sulle produzioni è evidente (oltre che argomento di buona parte degli articoli finora pubblicati su fanheart3 e pagine simili), ma il solo modo con cui autori e sceneggiatori fino ad oggi si sono rapportati all’universo dei fans è attraverso citazioni sporadiche e rielaborazioni di elementi prodotti nel fanon. Accettazione, riconoscimento e tributo, erano non solo “fuori questione”, ma anche (da molti, non da tutti) non richiesto.

Troppe delusioni per i fans, troppe volte presi di mira e tirati in ballo (soprattutto dalla stampa odierna!) fuori contesto e al solo scopo di creare “discussione” e di umiliare. Meglio la quarta parete, meglio non soffrire, quello che facciamo noi è nostro e quello che succede sullo schermo resta lì, nessuno deve stare male.

Se “parlare di fandom”, qualcosa di bello, che unisce prima che dividere e che accresce culturalmente e creativamente prima di diventare una stupidaggine, deve far sentire tutti a disagio, allora meglio che stia su internet e tanti cari saluti.

Io nella vita sono una persona tendenzialmente pessimista, ma quando “entro” in questo mondo, quando parlo degli show, dei libri e dei film che amo, di colpo tutto mi sembra bello e possibile. Purtroppo alcune cose successe nell’ultimo anno, alcune interviste e alcuni articoli scritti da eminenti  rappresentati dei mass media, sono riusciti a smorzare anche il mio inesauribile “ottimismo fandomico” e mi sono ritrovata a pensare che forse hanno ragione gli altri (fans) forse è davvero meglio che ognuno stia all’interno del suo recinto di sicurezza, con la bocca chiusa.

Tutto questo almeno fino a ieri sera.

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Quando qualche mese fa gli autori di Supernatural hanno dichiarato di voler fare “qualcosa di speciale” in occasione di questo 200esimo episodio, accennando alla possibilità di un musical, l’entusiasmo e le speculazioni all’interno del fandom sono esplose.

Da molto si aspettava (e auspicava) in un episodio su modello dell’episodio musical di Buffy (per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, vi lascio qui il link alla pagina di wikipedia relativa). Considerato che buona parte del cast si diletta anche in ambito musicale nessuno ha mai avuto il dubbio che ne sarebbe uscito qualcosa di unico.

Qualche mese dopo, in occasione del Comicon di San Diego (aka IL Comicon), l’attore Jared Padaleki (Sam Winchester) durante un’intervista si lascia “sfuggire” alcuni importanti dettagli sulla trama dell’episodio. A quanto pare sarà un “normalissimo” filler (niente Castiel, niente Crowley niente attori comprimari), salvo il fatto che i ragazzi si ritroveranno coinvolti in uno spettacolo dedicato ai libri di Supernatural (per chi non lo sapesse lo ripetiamo che nello show, “Supernatural”, cioè la storia dei due fratelli, è un vero e proprio romanzo il cui autore si scoprirà essere un Profeta… ora, se non avete mai visto la serie, immagino di avervi aiutato tantissimo così! Eh?) con un gruppo di fans intenzionati a dare una lettura molto “personale” alle avventure dei Winchester.

Poco dopo la conferma dai produttori: il quinto episodio della decima stagione, 200esimo della serie, si intitolerà Fanfiction.

Sam e Dean in “Fanfiction” 10×5

A queste notizie le reazioni del fandom sono le più disparate. Alcuni propongono di organizzare rave party a tema da giugno fino alla messa in onda dell’episodio, facendo rewatch compulsivo di tutte le stagioni, altri si dichiarano perplessi ma curiosi, altri ancora infine sentenziano che per loro “Supernatural finisce lì”, non bisogna giocare così con il fandom.

Io me ne sto. Ho imparato ad amare questo show per la baracconata senza capo né coda che è. Non mi aspetto che domani Dean e Sam mi svelino le grandi verità dell’universo (e nemmeno che gli autori riescano a sfruttare almeno 14 su 23 episodi complessivi per sviluppare la storyline principale della stagione). Credo che Supernatural, al pari di Doctor Who (anche se quest’ultimo ha una storia molto più lunga e nobile alle spalle) debba essere considerato “uno stile di vita” più che una serie, senza farci pelo e contropelo ad ogni episodio cercando quello che non funziona. Per venti cose che non hanno senso, ci sarà quella frase, quello sguardo, quell’immagine, che vale tutte le ore di visione.

Tuttavia, in questo particolare caso, ho capito il perché della reazione negativa di una parte del fandom. Troppe scottature.

Quella parola, quel titolo, “Fanfiction” non può portare nulla di buono, solo rogne, solo discussioni. Anche se la produzione dello show ha dimostrato spesso di dialogare positivamente con il fandom, arrivando in certi casi ad un vero e proprio “passaggio di testimone” in termini di scrittura, Fanfiction presuppone una gatta da pelare molto diversa e non tutti sono disposti ad affrontare la questione.

Immagino che la maggior parte dei lettori (3 io, Elena e Agnese) di questa cosa ovviamente avrà già visto l’episodio, ma se per caso tra di voi c’è qualcuno che ancora non è uscito allo scoperto per paura di beccarsi i pomodori… sappiate che vi state perdendo qualcosa di importante.

Chiudete IMMEDIATAMENTE questa pagina e andate a vedere una delle più belle lettere d’amore che uno show abbia mai scritto ad un fandom.

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Foto “dietro le quinte” di Fan Fiction (10×5).

Perché una delle cose che rende Fanfiction così bello è proprio il fatto che mai, nemmeno per un secondo, mette in dubbio la distinzione che c’è tra lo show e l’opera dei fans,

Marie: <<è colpa mia, se non avessi scritto questo stupido copione non sarebbe successo niente>>

Dean: << Ok, prima di tutto, il copione non è stupido>>

Marie: <<pensavo che non credessi alla sua versione di Supernatural>>

Dean: << No, per niente, ma tu si e io ho bisogno che tu ci creda>>

È un tributo, nel senso più vero del termine. Un omaggio ai fans, persone speciali che hanno fatto tanto per questo show, che deve loro ( in parte, forse soprattutto) la fortuna di essere arrivato dov’è oggi.

Fare un episodio musical, con i fratelli che cantano e ballano (magari con l’intento di riportare a galla qualche vecchio e amato personaggio) era una scelta facile e scontata, avrebbe avuto successo? Sicuramente. Mi sarebbe piaciuto? Rivedere Gabriel mi fa sempre piacere Ovviamente.

Ma tanto quanto è da ammirare il fan che parla con passione del suo fandom preferito, tanto è da elogiare una produzione che decide di remare controcorrente, alla faccia della logica, strutturando un episodio che racconta “la storia d’amore più antica del mondo”, quella tra un fan e il suo racconto preferito.

Ho letto molti, troppi che dall’alto del loro divano hanno sentenziato che questa è “la scelta facile” un episodio che strizza l’occhio al fandom, che gli da il contentino per poi ritirare la mano.

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Le ragazze durante lo spettacolo in “Fan Fiction” (10×5).

BOLLOCKS! Pensare che oggi, dove vita e morte di uno show si decide non tramite i dati auditel ma con i riscontri nei social network (e di conseguenza tramite il gradimento del fandom) , decidere di realizzare un episodio del genere sia una “scelta di comodo” vuol dire restare a fissare il coperchio del barattolo senza aprirlo.

In primis, il fandom è permaloso (eccome se lo è!) e non te ne fa passare una. Nemmeno quando evidentemente era una battuta in buona fede, nemmeno quando non ci avevi pensato e per te autore quella cosa era A e il fandom ci legge formaggio e tu provi a scusarti (di cosa poi?) e il fan come la fidanzata isterica, “no, dici così perché sono grassa!”.

Ci si può sbagliare, si può dire o omettere quella parola, quella situazione o quel personaggio, che farebbe la differenza (Gabriel!), possono andare storte mille cose, nel momento in cui fai un scelta simile.

E allora perché uno show alla boa del suo 200esimo episodio, con dati che gli permetterebbero di continuare in eterno, dovrebbe accollarsi un onere del genere? Il rischio di scatenare l’ennesima guerra civile su Tumblr?

Il motivo è semplice: perché loro vogliono bene al fandom. Davvero. E ci provano, correndo il rischio che non tutti capiscano e accettino, ma nella speranza che la maggior parte lo faccia.

Quindi a tutti i “fans” di Supernatural che in questi giorni si sono dati al boicottaggio della puntata perché “non si gioca con il fandom” rispondo… shame on you! E meglio così, forse non te lo meriti. Perché quello che questo show sta facendo, non l’ha mai fatto nessuno.

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Celebrare non solo i fans in quanto tali, ma la loro intelligenza, pazzia e creatività, l’ assoluta (ma non cieca) dedizione alla storia che stai raccontando, è qualcosa di importante.

Diventa speciale, quando tu come autore ti metti in gioco, dando voce ai tuoi pensieri, ricordando e rimarcando che anche se il tuo prodotto e il nostro sono due cose diverse (e anche se non sempre andiamo d’accordo!), questo non significa che una abbia più valore dell’altra,  <<questa è la peggiore fanfiction che abbia mai sentito!>> dice Marie quando Dean le racconta come sono “realmente” andare le cose dopo l’Apocalisse. E probabilmente ha ragione.

Dean e Sam con Marie

Infine, riesce ad essere qualcosa di unico, solo quando si raggiunge un punto di incontro, si tolgono tutti gli strati (ships, leviatani, alieni, genderswap) e si arriva a mettere in luce che la questione di fondo, la cosa importante, è la stessa per tutti,

Sam: <<Sai cosa Dean? Avevi ragione, stare rinchiusi a non fare niente, non ci sta aiutando, abbiamo bis..>>

Actor!Sam: <<Abbiamo bisogno di tornare in strada Dean, fare quello che facciamo meglio, saving people, hunting things, the family business [non potete chiedermi davvero di tradurre questa frase!]>>

Actor!Dean: << Hai ragione Sammy, sulla strada, solo io e te>>

Actor!Sam: << Noi due contro il mondo>>

Sam: << … quello che ha detto lei>>

Quindi per concludere la ramanzina solo una cosa, Supernatural fandom, in tutte le tue forme e manifestazioni, ricorda sempre… quello che ha detto lei.

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Il cast di Supernatural nel party organizzato in occasione del 200esimo episodio.

di (un delirio non un articolo) Susanna


Susanna

Autore "In the end, it doesn’t matter what design we choose because it’s what’s inside the machine that’s brilliant" Joe, Halt and Catch Fire

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