“Ciao Sara, domani sei libera? Vuoi venire con me al Bundan Celtic Festival?”
Molti dicono che le migliori avventure iniziano per caso, e in questo caso non posso che concordare. A questa festa facevo il filo da anni, l’ho conosciuta quasi per caso tramite un cartellone affisso nella via dove abito. Il caso è sempre una costante.
Io e la mia amica siamo dunque partite alla volta di Stellata di Bondeno, il luogo dove si svolge questo festival da ormai 12 anni; dopo esserci perse per strada, siamo arrivate e la prima cosa che abbiamo notato è stata la bellissima Rocca di Stellata, risalente all’XI secolo, un teatro bellissimo per il festival celtico.
Scendendo giù nello spazio golenale attorno alla Rocca iniziavano già a spuntare le prime tende bianche da accampamento; preso il programma della giornata ci siamo addentrate meglio tra i vari stand, godendoci l’atmosfera e le prove della battaglia che si sarebbe svolta nel tardo pomeriggio.
Una cosa che adoro di queste feste è che mettono a disposizione dei partecipanti moltissime attività, come un piccolo tour guidato attraverso gli accampamenti greci, romani e celti per scoprire la loro vita quotidiana: potevo io, da grande fan della storia, esimermi dal partecipare? Ovviamente no.
Aneddoti divertenti e piccole curiosità su questi popoli sono stati il fulcro di tutta la visita, i rievocatori sono stati magnifici e hanno saputo davvero esaltare le peculiarità dei popoli che impersonavano, lasciandomi alla fine del tour con tanta ammirazione per loro e tantissime nuove nozioni.
Non esiste un buon festival senza del buon cibo e un buon mercatino, e io (modestamente) li ho sperimentati entrambi con grande soddisfazione. L’artigianato è ovviamente bellissimo, tra riproduzioni di monili storici, pietre, incensi e libri rivestiti di cuoio io e la mia amica abbiamo saputo trovare il souvenir più adatto alle nostre esigenze, un memento che ci avrebbe fatto ricordare questa bellissima giornata.
Tra una passeggiata e uno yogurt con miele e nocciole (che buono!) è arrivata la sera e l’ora della battaglia: qui davvero le parole mi mancano per descrivere l’atmosfera che regnava, sembrava di essere davvero su un campo di battaglia e sentivo davvero la tensione raggiungere il culmine. Per me ha significato molto assistere a questa rievocazione sul campo.
E dopo la battaglia, l’accensione del falò sacro, benedetto da un vero druido e da una bravissima cantante di inni pagani.
La cosa che più mi ha “sconvolta” di questa magnifica giornata (oltre alla rievocazione della battaglia) è stato sicuramente il concerto, durato fino a mezzanotte, un’esperienza quasi mistica per me: vedere così tante persone insieme divertirsi e ballare, far parte di questa grande e cosa e ballare a mia volta, ridere e conoscere persone nuove mi ha aperto un mondo nuovo, che profuma di incenso e idromele, che non bada al fatto che balli male o che non sai semplicemente farlo, ma che vuole solo farti entrare in contatto con quella parte di te che magari fa fatica ad uscire nella vita di tutti i giorni.
Forse per molti non sarà l’esperienza che cambia radicalmente la vita, ma se siete appassionati di cultura celtica, musica folk o semplicemente volete passare una giornata diversa dal solito, il Bundan Celtic Festival fa per voi.
Sara