Fino a qualche anno fa era praticamente impossibile parlare di convention in Italia.

Certo, Star Trek e le serie di fantascienza hanno sempre fatto eccezione, e si ricordano comunque numerosi casi di ospiti internazionali che hanno visitato i nostri eventi più grandi (il Lucca Comics & Games, ad esempio).

Ma l’idea di convention legate a telefilm o prodotti di altro genere ci era abbastanza estranea sino a che delle ragazze non hanno deciso di realizzare la JIB Con, prima convention dedicata a Supernatural in Italia. Da lì è partito un vento di cambiamento che vede il nostro paese ospitare, attualmente, alcuni sorprendenti raduni che fino a qualche tempo sembravano impensabili.

Quest’anno è stata la volta della prima edizione della EuroAirdotCon, convention svoltasi a Milano e dedicata alla serie radiofonica Cabin Pressure. Scritta dal brillante (per usare un termine che in italiano rende poco, ma suonerà famigliare ai fan del prodotto) John Finnemore, è interpretata, fra gli altri, dal re del mondo fandom Benedict Cumberbatch.

Per “celebrare” il primo mese-anniversario di questo evento e l’annuncio della sua seconda edizione a settembre 2015, abbiamo contattato le organizzatrici e chiesto loro di rilasciare qualche commento sull’esperienza.

Ringraziamo dunque Yuri e Rox che hanno risposto al nostro appello con entusiasmo… ma soprattutto per aver organizzato, assieme alle compagne di fandom, questo splendido momento che ha visto riunirsi alcuni dei migliori fan in cui ci siamo imbattute nella nostra “carriera”.

 

Come avete conosciuto Cabin Pressure e qual è l’aspetto che preferite di questo fandom?

Y:  Sono una di quei fan che ha conosciuto Cabin Pressure tramite Benedict Cumberbatch. Sono un’assidua frequentatrice di tumblr, e un paio di anni fa, tra i blog dedicati a Benedict, sono iniziati a comparire diversi post a proposito di questo “Cabin Pressure”. Mi ci è voluto molto tempo per iniziare ad ascoltarlo: prima di tutto perché è uno show radiofonico, e il mio inglese al tempo era abbastanza scarso. Secondo, perché tratta di aviazione. E io ho una fobia atroce per gli aerei. Non avevo il coraggio di iniziarlo. Quando poi ce l’ho fatta, finalmente, è stata una rivelazione.

Questo fanDOT è un piccolo dono. Non è molto grande, perciò ci consideriamo un po’ una famiglia. E ne ho avuto prova durante l’organizzazione della convention. Sono tutti gentili, pronti ad aiutare. C’è un legame speciale.

 

Come è nata l’idea della convention e quali sono stati i primi passi che avete fatto per organizzarla?

Y: L’idea è nata quando ho saputo del progetto AirdotCon. Alcuni blogger hanno proposto di organizzare la prima convention di CP negli Stati Uniti. Quando l’ho saputo, come al solito, mi sono “lamentata” del fatto che tutte le cose belle succedono negli Stati Uniti o nel Regno Unito. A quel punto i blogger mi hanno fatto una semplice domanda: “Allora perché non ne organizzi una in Europa?”. Già, perché no? E da lì è iniziato tutto.

Il primo passo, se ben ricordo, è stato trovare qualcuno che fosse disposto ad aiutarmi. Nel frattempo, mi sono tenuta in contatto con gli americani, e ho cercato di ottenere più informazioni possibile. Ho semplicemente cercato di capire cos’avrei dovuto fare, visto che non avevo mai organizzato un evento del genere prima d’ora. Dopo di che, abbiamo iniziato a cercare un luogo adatto, che fosse più o meno centrale in Europa e che fosse raggiungibile possibilmente da tutti i paesi. Successivamente, il budget. E poi… tutto il resto!

 

Come è stata la reazione dei fan nel periodo pre-convention? Si sono verificate delle situazioni particolari che vi hanno sorpreso/che non vi aspettavate/che vi hanno irritato?

Y: Ci sono state delle reazioni che mi hanno sorpreso, sì, ma in senso totalmente positivo. Un sacco di persone si sono offerte di aiutare. I panelist che sono venuti alla convention erano tutti volontari, hanno organizzato i giochi da soli e si sono portati i premi. Non sono stati ricompensati, hanno pagato l’ingresso come gli altri. Inoltre, sono anche rimasta sorpresa dall’entusiasmo dei fan, soprattutto dopo aver dato la conferma della presenza di John Finnemore. Ad essere onesta, mi aspettavo qualcosa come 40-50 persone. Invece ne abbiamo avute circa 80. Questa è stata una grande sorpresa!

R: Sinceramente, si sono sempre dimostrati entusiasti e incoraggianti. Hanno ovviamente fatto un sacco di domande, ma Yuri ha risposto a tutti, dimostrando anche una buona dose di pazienza.

 

Come è stato per voi ragazze contattare e poi incontrare John Finnemore? 

Y: All’inizio è stato un po’ un tira e molla. Ci eravamo messe in contatto con il suo agente parecchi mesi in anticipo, giusto per fargli sapere del progetto. Non siamo stati ricontattati. Due o tre mesi prima dell’evento, non eravamo ancora certi di poterlo ospitare. Poi abbiamo avuto un grosso imprevisto, e il nostro budget è stato ridotto al minimo. Potevamo solo contare sugli ingressi venduti. Perciò abbiamo capito che l’unico modo per attirare più persone era riuscire a fare un’intervista a John. Non avevamo i fondi per farlo venire a Milano, per cui abbiamo ricontattato l’agente proponendogli un intervista via Skype. Ancora una volta, siamo rimaste sorprese. John ha accettato subito, ed ha anche detto che gli avrebbe fatto piacere esserci di persona, se il nostro budget lo avesse permesso. Abbiamo deciso di cogliere quest’occasione e rischiare. Abbiamo investito tutto il nostro budget in volo e hotel e abbiamo iniziato a promuovere la sua presenza. Ha funzionato! Per tutto il periodo precedente alla convention, siamo rimasti in contatto con l’agente, discutendo del programma. E’ stato John a offrirsi di scrivere un quiz per gli ospiti (e di portare i premi). Non avremmo potuto essere più soddisfatte.

Incontrarlo di persona, beh… ci aspettavamo seriamente di vederlo scendere dall’aereo vestito da Arthur Shappey.

R: Incontrare John è stato spettacolare. L’avevo già visto a due prove di Cabin Pressure e allo spettacolo Souvenir Programme e mi era già sembrato molto carino: quest’esperienza non ha fatto altro che confermarlo. E’ stato disponibile, gentile e paziente e il momento più bello di tutto il weekend (di convention) è stato quando un gruppo di noi si è trovato a cena con lui in ristorante e abbiamo iniziato a condividere il cibo come fossimo vecchi amici.

 

A conclusione della convention, siete soddisfatti del risultato ottenuto? Quali sono secondo voi gli aspetti migliori? Quali quelli su cui vorreste “aggiustare il tiro”? E come avete percepito la risposta dei fans all’evento? 

Y: Estremamente soddisfatte! Onestamente, non mi aspettavo questo successo. E’ probabilmente anche merito del tipo di fandom, ma durante la convention molte persone ci hanno tenuto a farci sapere quanto si stessero divertendo, e quanto fossero grate di aver potuto partecipare a un evento dedicato a CP. Questa è la massima soddisfazione che io, personalmente, avrei mai potuto ricavare da questa convention.

Abbiamo appena finito di ricevere dei questionari che abbiamo distribuito per ottenere dei feedback costruttivi. In generale, l’evento è stato molto apprezzato (una media di 4 su 5 è stato il voto generale).

Siamo molto soddisfatti dei giochi a tema CP che siamo riuscite a organizzare, e, in generale, dell’organizzazione, essendo questa la prima volta per tutti noi.

Ci sono sicuramente cose da aggiustare, ed altre che, per motivi di tempo o budget, non siamo riusciti a realizzare. La musica, per esempio… se n’é sentita la mancanza. Purtroppo, ha dipeso tutto dalla SIAE, e dal fatto che abbiamo preferito risparmiare in vista di un prossimo evento, piuttosto che spendere tutto in diritti musicali.

Ci è anche stato chiesto di organizzare più panel, ed è qualcosa a cui presteremo particolare attenzione.

Infine, dal punto di vista organizzativo, io cercherò innanzitutto di riuscire a gestire meglio le risorse umane, in modo da poter trarre vantaggio da tutte le qualità e abilità di coloro che si sono offerti di aiutare.

R: Sono davvero contenta per come è andata la convention. Talmente contenta che sto praticamente lavorando a tempo pieno per rendere la seconda ancora migliore! La cosa di cui mi sento più fiera è probabilmente tutta la professionalità dimostrata (ed interamente merito di Yuri!) e che John Finnemore non abbia trovato nulla da criticare. Non posso che sorridere pensando al fatto che è stato così felice per l’esperienza da voler tornare anche il prossimo anno.

Con la prossima edizione dovremmo avere più panel e meno spazi vuoti fra le varie parti del programma, ma questa è probabilmente l’unica cosa che vorrei cambiare.

Basandoci su tutti gli abbracci e le dichiarazioni d’amore e i “ci vediamo il prossimo anno!”, pare proprio che la reazione dei fan sia stata incredibile! Abbiamo chiesto di lasciarci un feedback, cosa che hanno fatto, ed è stato davvero buono. Ci hanno comunque anche detto come potremmo migliorare la convention e questa cosa è sicuramente molto utile.

 

C’è altro che volete aggiungere o sottolineare su questa esperienza?

Y: E’ stata dura, ma estremamente appagante. Non vediamo l’ora di ricominciare (in realtà, stiamo già organizzando il prossimo EuroAirdotCon). Perciò, vi aspettiamo in Germania l’anno prossimo 🙂

 

EuroAirdotCon tornerà con una seconda edizione il 5 e 6 settembre 2015 a Berlino, Germania.

Potete trovare tutti gli aggiornamenti in merito sul nuovo sito e sulle pagine Facebook, Tumblr  e Twitter dell’evento!

Al prossimo anno!


Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011

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