Se questo agosto, camminando per strada, vi siete imbattuti in padri pellegrini alla fermata dell’autobus, nidi di dimensioni considerevoli nel bel mezzo di un marciapiede, sculture di post-it e biciclette in carta stagnola, le possibilità sono due: o vi siete trovati nel bel mezzo di una festa di laurea particolarmente intensa, o avete fatto il vostro primo incontro con la meravigliosa “manifestazione” annuale dei GISHWHES.

Partiamo subito dalle origini: perché il termine GISHWHES? GISHWHES è l’impronunciabile acronimo di Greatest International Scavenger Hunt the World Has Ever seen. Ovvero la più grande caccia al tesoro internazionale che il mondo abbia mai visto.

A differenza delle classiche cacce al tesoro, non è però una caccia alla ricerca di cose, ma una caccia per la creazione di cose (e di situazioni, tutte o quasi rigorosamente imbarazzanti).

Chiariamo subito un punto: checché se ne dica – e mettiamo a tacere le critiche delle famiglie e degli amici meno “nerd” – lo scopo in tutto ciò è onesto e di valore, come solo la beneficenza può essere.

Le attività e gli introiti di questo gioco servono infatti per buona parte a supportare i progetti dell’associazione no-profit “Random Acts”, riguardo ai quali rinviamo direttamente al sito ufficiale.

L’intento “trasversale” e non immediatamente intuibile dietro alle azioni assurde che vengono richieste nella lista di 180 e più item da realizzare è poi altrettanto nobile e profondo… ma comprensibile solamente nel momento in cui si è disposti a lanciarsi all’avventura in questa settimana di follie.

Non proveremo dunque a spiegarvelo perché scoprirlo sarà una delle esperienze più belle che possiate fare, se decidete di prendere parte alla gara *coughspoilercough* .

Quanto vi lasciamo è piuttosto un breve elenco dei punti più rilevanti che potrebbe essere utile tenere in considerazione in caso vogliate unirvi all’hunt 2015.

 

1. Teams

Sappiatelo: quando scrivono “all over the world”, intendono davvero all over the world.

Il nostro gruppo “italiano” era composto da 8 persone, tra cui 4 dei 5 fanheartists fondatori. I restanti 7 membri del team che ci sono stati assegnati provenivano tutti dal Massachussets.

Certo, inizialmente abbiamo lamentato il fatto di non avere nessuno dalla Louisiana (Rust Cohle rules our world!), ma alla fine dei giochi possiamo essere grati che sia stata fatta questa scelta.

Le nostre compagne americane si sono rivelate artistiche, risolute, impegnate e sempre incoraggianti e, se possiamo dare un suggerimento a chiunque voglia partecipare il prossimo anno a questa esperienza, è quello di cercare di avere in squadra persone che vi abbiano già preso parte almeno una volta. Perché nessuno di voi ha la minima idea – lo assicuriamo per esperienza personale – di cosa voglia dire partecipare a questo gioco, anche se pensa di averla. Il che ci conduce al secondo punto…

 

2. Misha’s mails

Prima di tutto… Fa un certo effetto vedersi arrivare una mail da Misha Collins.

Dite quello che volete, ma quel nome sulla colonna “mittente” causa un brevissimo momento di scompenso.

Già solo il contenuto delle sue missive potrebbe convincere chiunque a partecipare, ma soffermiamoci qui su un aspetto solamente:

Ovvero il punto 1: get caught up on sleep. GET CAUGHT UP ON SLEEP.

Abbiamo riso su questa voce. L’abbiamo presa come uno scherzo.

Ecco.

Non fatelo.

Perché se non sarete fra i fortunati in ferie da almeno 10 giorni quando la gara avrà inizio, vi ritroverete a raggiungere livelli di stress che neanche una gazzella circondata da dieci leonesse munite di forchette e coltelli può provare.

Quindi dormite prima. Dormite TANTO se volete tentare l’esperienza.

 

3. La lista degli items

Ne eravate terrorizzati eppure avete bisogno di sapere. Quei 180 item che potevano essere la vostra rovina o la vostra gioia.

Per prima cosa: non aspettatevi un item ambientato in Italia. Non ce ne saranno. Da qui la bellezza di avere un team internazionale o farsi amici in Australia*.

Seconda cosa: impossibili? Apparentemente sì. Ma provate.

Non avete idea di ciò che sarete disposti a fare dopo il primo giorno di imbarazzante ritrosia. E soprattutto – se non ne avete previa esperienza il fatto vi sorprenderà! – non immaginate quanto le persone siano disposte ad aiutarvi e venirvi incontro, quando capiscono che è per una buona causa.

Certo. Penseranno che siate impazziti.

Levatevi dalla testa che si entusiasmino a tal punto da volersi unire a voi. Vi guarderanno come fenomeni da baraccone e con un sorriso paralizzato sul volto a dire “Sì, io te lo lascio fare, ma lo faccio a) per compassione; b) perché ho paura di trovarti fuori dalla mia finestra di notte ad osservarmi”.

Ma non importa il motivo o i pensieri che attraverseranno la loro mente perchè… lo faranno. Vi daranno un mano nelle cose più assurde.

(NB: quest’anno abbiamo forse rischiato poco ma nel prossimo è comune decisione di lanciarsi anche nelle cose che apparentemente solo William Shatner avrebbe potuto realizzare)

 

4. Visto che è stato citato… William Shatner

Quel William Shatner.

Il Capitano Kirk che quest’anno si è iscritto con noi alla gara e con una telefonata ha probabilmente potuto svolgere metà degli item per i quali noi abbiamo corso 24 ore filate senza fermarci per una doccia o un panino.

Eppure, considerando soprattutto che il premio verrà comunque dato ANCHE ad un team di persone normali, la sua presenza è stata più un momento condiviso di comic relief che di frustrazione, di cui anche Orlando Jones,  coinvolto in più di un item,  ha potuto godere.

Quindi, no all’odio fra team, anche se team di questo… genere.

Trova anche tu il tweet della celebrity:

 

 5.  Effetti…

A breve termine:

A medio termine:

A lungo termine:

 

Oggi, a distanza di poco più di una settimana dalla conclusione dell’esperienza, rimangono solo due cose da dire, di fronte a tutto ciò…

 

Ma soprattutto…

So… join GISHWHES, people… you won’t regret it.

 

 

*Farsi amici in Australia è utile in realtà anche per molte altre cose, fra cui raggiungere quelle che dovrebbero essere le due mete fondamentali di ogni essere umano: vedere un quokka dal vivo e incontrare Russell Crowe a cavallo.

Categorie: Eventi

Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011