Alla faccia della frase “I film sui supereroi sono di dominio maschile”! andiamo a vedere come la Marvel si è lanciata alla conquista del pubblico femminile attraverso una riflessione su uno dei suoi ultimi film: Captain America: The Winter Soldier.


C’era un’epoca in cui i confini erano nettamente separati. In cui le donne dovevano idolatrare le science fiction nel chiuso della loro casa, per evitare ritorsioni dei nerd più accaniti, e in cui i prodotti pensati per il genere femminile non avrebbero attirato un pubblico maschile neanche sotto tortura.

Poi è arrivato il media fandom e Star Trek TOS e la situazione ha subito una parziale inversione di rotta (Jenkins, 1992). Il media fandom ha rappresentato un momento di rottura con la comunità di fan tradizionali, legata alle science fiction, dando alle donne ampio spazio di avvicinamento a prodotti che fino a poco prima appartenevano quasi esclusivamente ad una cultura maschile.

“Il fandom di Star Trek è stato il riflesso di quanto si trovava nel fandom delle science fiction. Potrei dire che il 90% di fans di science fiction era composto da uomini e il 10% da donne. Con Star Trek era il contrario: 90% di donne e un 10% di uomini. I due gruppi si sono allontanati velocemente. Nel giro di poco, solamente il 5 o 10% delle persone continuava a passare da un fandom all’altro” (Paula Smith, 2011)

Foto di Susumu Komatsu (fonte)

Negli anni la situazione si è sicuramente allentata e diversificata, ma rimane il preconcetto che certi contenuti siano rivolti più a un pubblico maschile che femminile e viceversa. Gli horror, i film di fantascienza, i film di supereroi sono alcuni fra i generi che, nell’immaginario collettivo, vengono pensati per spettatori uomini: troppo sangue, troppa scienza, troppe donne nude per interessare davvero ad un pubblico più diversificato.

Ma è davvero così?  Una ricerca del 2011 su un campione di 61 donne dai 18 ai 40 anni ha mostrato, ad esempio, che più dell’80% delle intervistate aveva visto almeno un film su Harry Potter, su Spiderman o su Batman e il 67% aveva visto un film sugli X-Men (Weithbrecht, 2011. PDF disponibile a questo link).

Probabilmente, se ripetissimo lo studio oggi e su un campione più numeroso, vedremmo che le percentuali sono salite ulteriormente: perché dal 2011 la Marvel ha creato film che, nel loro mantenere comunque il classico pubblico maschile, hanno puntato esplicitamente ad affiliare anche quello femminile.

Con Thor (2011) e la prima apparizione di Loki sullo schermo, con X-Men L’Inizio (2011) e Fassbender + McAvoy,  con Captain America (2011) e Chris “Dorito” Evans ma soprattutto con The Avengers (2012), la Marvel entra a forza nel media fandom femminile e si impone al quarto posto come “most popular fandom” del 2012 e, considerando solo Tumblr, universo in prevalenza femminile (fonte), al terzo.

Avenging Angels + Castiel by satanovskaya

Avenging Angels + Castiel by satanovskaya (post completo qui)

In che maniera la Marvel si assicura questo genere di pubblico? Alcuni spunti da Captain America: The Winter Soldier

Potremmo citare uno qualunque dei film Marvel degli ultimi anni, ma Captain America: The Winter Soldier è l’esempio più recente (Guardians of the Galaxy escluso) e più efficace per dare una risposta, quindi vediamo assieme i cinque elementi principali – ma non ovviamente esclusivi e non in ordine di importanza – che hanno permesso alla Marvel di fidelizzare lo spettatore femminile ed imporsi nel cuore delle fan di tutto il mondo.

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Gli attori

Forse l’aspetto più banale fra tutti, ma non possiamo negare che il fascino di un personaggio derivi spesso anche dall’attore che lo interpreta.

Che Chris Evans, l’unico e solo Captain America, rappresentasse in qualche modo la perfezione e occupasse un posto speciale nei cuori delle fan lo sappiamo. Quello che forse ci si aspettava meno era che Sebastian Stan (Winter Soldier) e Anthony Mackie (Falcon) potessero raggiungere tali livelli di popolarità.

Ma anche qui, forse l’aspettativa c’era per qualcuno, ed era giustificata: Sebastian Stan, già presente, ma poco notato, in Captain America: The First Avenger, viene da un ruolo televisivo in una delle serie più popolari nei fandom a prevalenza femminile online, ovvero Once Upon a Time. Era infatti Il Cappellaio Matto e in questo suo ruolo vantava un meraviglioso trucco dark e abiti ottocenteschi (che, si sa, automaticamente catturano l’interesse del popolo di Tumblr).

Anthony Mackie, confessiamo, è quello su cui puntavamo meno: eppure anche lui ha mostrato quell’umorismo e quella prestanza adatti a trovare una collocazione ottimale all’interno del gruppo attori Marvel. Come se non bastasse, come Halle Berry in X-Men, Don Cheadle in Iron Man e l’immancabile Samuel L. Jackson, è un protagonista di colore dalla personalità ben definita e non stereotipata, e quest’ultimo elemento è un aspetto a cui viene data particolare rilevanza su Tumblr e non solo.

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I personaggi femminili

Pensavate ci fossimo dimenticate di loro? Più che altro meritavano una riflessione a parte. Perchè, come spiega anche questo interessante articolo, Captain America The Winter Soldier potrà non passare questo fantomatico Bechdel Test, ma è uno dei film in cui i personaggi femminili non vengono trattati come semplici parentesi amorose fra una scena d’azione e l’altra. Non è neanche un film in cui sono semplicemente delle badass che usano la loro sensualità e solo quella per poter operare in un mondo maschile. Non sono, incredibilmente, neanche delle semplici donne forti ma che nascondono fragilità, come tante Mary Sue in giro. Piuttosto sono figure che certamente fanno un mestiere poco comune e più interessante e pericoloso del nostro, ma che sono anche estremamente umane ed estremamente realistiche. L’esempio migliore è rappresentato ovviamente da Natasha Romanoff/Black Widow. Come dice l’articolo citato:

Right before she engages with the enemy, she encourages Steve to date; their relationship is professional, yet friendly. At one point, while seemingly on a rescue with Steve, she goes off on her own mission under Nick Fury’s orders — and is unapologetic when Steve is rightfully annoyed.

Later […] She asks him, “What do you want me to be?” The line could have been delivered teasingly, with sexual undertones. But Natasha is too matter-of-fact for that. So, when Steve answers, “A friend,” we know that they both mean it. And even though she and Steve did lock lips, it wasn’t a romantic gesture but a self-defense technique.

Un ruolo assolutamente innovativo sotto molti aspetti, dunque, che fa desiderare anche persone normalmente astiose nei confronti dei personaggi femminili al cinema e in televisione di vedere una pellicola interamente dedicata a lei.

Accanto al personaggio di Scarlett Johansson, senza soffermarci su Peggy Carter, Maria Hill e Sharon/Agent13, citiamo, per giustizia, il “Councilwoman” Hawley, perché certo *SPOILER su Captain America: The Winter Soldier* c’era Natasha sotto quelle vesti *FINE SPOILER* ma se non avete cacciato un urlo di soddisfazione quando ha iniziato a “far fuori” i cattivi, con la certezza di aver trovato la vostra nuova eroina personale, vuol dire che eravate impegnati a rosicchiare pop-corn e non volevate sbadatamente soffocarvi.

Perfect Black Widow

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James Buchanan Barnes… “Bucky”

Riguardo Bucky ci sono due cose di cui parlare: il personaggio e il suo rapporto con Steve Rogers in questo film. Ci soffermeremo sul primo aspetto per il momento.

Com’è la situazione: miglior amico del protagonista, semplice, realistico, “buono” dal primo all’ultimo secondo in cui compare in Captain America: The First Avenger, e poi improvvisamente la “nemesi” del secondo film. Già questo basterebbe a spiegare il fascino del pubblico nei suoi confronti. Ma se il “cattivo” è “cattivo” perché qualcuno lo ha obbligato a diventarlo… beh, si apre un mondo che non può non attirare l’attenzione di coloro che amano gli anti eroi, i personaggi ambigui, i plot twist, le dinamiche di “hurt/comfort” e i toni angst (trovate la definizione dei due termini qui). Non si tratta esclusivamente di donne, ma certo sono molte le fan che dimostrano interesse per questo genere di caratterizzazioni e tematiche, come mostra l’ampio fanbase dedicata ad esempio a Loki.

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Una buona psicologia il fandom porta via (soprattutto quando è seriale)

Se Bucky Barnes e Loki sono gli esempi più immediati di personaggi affascinanti, in generale tutti i personaggi Marvel sono buoni esempi di come sia possibile sviluppare personalità credibili anche in film il cui apparente fulcro non è di tipo “psicologico”. Guardiamo al self-hate di Tony Stark o al conflitto interiore vissuto da Bruce Banner.
Steve Rogers poteva sembrare, nel primo film, la figura più semplice e monodimensionale (in senso buono), ma rivela tutta la sua umanità in Capitan America: The Winter Soldier. L’idealismo e la testardaggine che caratterizzavano il personaggio vengono arricchiti da una dose di cinismo che non ne intacca la purezza, ma al tempo stesso ci rende più partecipi della sua sofferenza.

Insomma, più un personaggio si arricchisce nel tempo di dettagli di personalità (cosa agevolata dall’elemento seriale che caratterizza i film Marvel), più si apre la possibilità di discutere di lui sui blog, di scriverci sopra meta, di dedicare fanfiction che ne approfondiscano vari aspetti, e via dicendo.

Tutti i personaggi della Marvel, pur non complicati, da questo punto di vista danno ampio spazio di riflessione al fandom e fanno sì che la parte femminile che lo compone – in genere più predisposta a questo genere di attività di riflessione/condivisione – ne sia ancora più attratta.

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L’amore non è bello se non è litigarello

Ed arriviamo al punto forse più importante.

La Marvel da sempre ha compreso una cosa fondamentale: crea delle interazioni stimolanti e conquisterai il mondo.

I personaggi portati sullo schermo, oltre ad essere validi di per sé, diventano ancora più interessanti nel loro rapporto con gli altri personaggi presenti. Non sono mai entità a sé, ma si sviluppano a coppie o a squadre. Tony Stark e Steve Rogers, Loki e Thor, Natasha e Clint, Tony e Pepper… Steve e Bucky.

Fin dai buddy cop shows degli anni settanta, i bisticci, l’ironia/sarcasmo verso l’altro e un mal celato affetto incondizionato sono stati il fulcro del buon funzionamento di un prodotto. Prendere Starsky & Hutch sarebbe un esempio troppo alto (loro stanno lassù, nell’Olimpo della relazioni perfette mai apparse su uno schermo della TV), ma possiamo pensare a Die Hard, ad Arma Letale, a Star Trek, ovviamente, per quanto il genere sia differente.

D’altro canto, queste dinamiche di coppia, in forma più elaborata e certamente più alta, sono presenti da sempre anche in molti classici della letteratura e della cinematografia con contenuti ben diversi e proprio per questo più specificatamente pensati (anche se non “esclusivamente” pensati) per lettrici o spettatrici. Il rapporto fra Rossella e Rhett in Via Col Vento o quello fra Elisabeth e Mr Darcy in Orgoglio e Pregiudizio, ad esempio. I livelli di approfondimento e di qualità sono certamente differenti ma lo sviluppo dei rapporti interni ha comunque basi simili e, in tutti i vari casi, viene rappresentato attraverso elementi anche conflittuali, che lo rendono più coinvolgente agli occhi di chi usufruisce del prodotto.

Danza in Orgoglio e Pregiudizio

Danza fra Captain America e Iron Man

Anche i film Marvel, dunque, ruotano attorno a personaggi che agiscono e reagiscono fra loro con questo tipo di dinamiche. Il fascino che esse ricoprono per la parte slash del fandom è palese, ma l’ironica frustrazione rappresentata nelle litigate fra Captain America ed Iron Man o la totale devozione di Steve Rogers nei confronti di Bucky Barnes sono materiale da sempre interessante per tutto il pubblico femminile in generale e che certamente rappresenta il punto vincente di questa nuova ondata di film Marvel.

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Welcome to the slash

In considerazione del fatto che il fandom slash è un fandom a prevalenza femminile (fonte) che attribuisce  tratti omosessuali alle interazioni fra i personaggi principali delle storie di interesse, è necessario fare una riflessione su come la Marvel strizza l’occhiolino anche a questa parte di pubblico, fidelizzandolo come pochi altri prodotti sono in grado di fare.

Oltre al fatto che, come una fan ha ironicamente fatto notare, il titolo stesso del film può essere tradotto con “Steve Rogers: Bucky Barnes“, l’intera pellicola rappresenta agli occhi di una slasher una bellissima e tragica storia d’amore fra Steve e Bucky.

E la cosa affascinante è che se sostituissimo uno dei due personaggi con una figura femminile anche il pubblico non-slasher identificherebbe immediatamente nella loro relazione i canoni tipici di una relazione di tipo romantico.

Vediamone i principali passaggi:

Captain America che parla del fidanz... dell'amico

“Even when I had nothing…” – Steve è in lutto per la perdita di tutto ciò che ha caro (fonte)

Stucky feels

Steve scopre che una delle cose per lui più importanti non è persa del tutto (fonte) (bonus gifset)

Bucky loves Steve too

Bucky – assassino freddo e calcolatore, sotto tortura da decenni e con la memoria cancellata a ripetizione fra un congelamento e l’altro (!!!) – si ricorda di Steve  (fonte)

I'm with you 'til the end of the line, pal

Flashback romantico ai bei vecchi tempi andati con frase ad effetto (fonte)

I'm with you 'til the end of the line... again

Epico duello finale (ed ecco l’uso della sopra citata frase ad effetto)…

Combattimenti pieni di sentimento fra Captain America e Winter Soldier

…in cui l’assassino russo letale, senza anima e senza memoria esita (fonte per entrambe le immagini)

Bucky salva Steve

Omnia…

Steve salvato da Bucky

…vicit…

Stucky 5ever

…amor (fonte)

Difficile, dunque, che tutto ciò non richiami l’attenzione anche di questa tipologia di fans e dunque, ancora una volta, aumenti la percentuale di spettatori femminili che investono la loro attenzione su questi prodotti.

Ora non ci resta che aspettare e vedere se, dopo Captain America: The Winter Soldier, anche Avengers: Age of Ultron seguirà questa scia.

Non ne dubitiamo, a dire il vero, perché è palese che si tratta del metodo giusto per fidelizzare un mercato sempre più ampio che arriverà ad includere, se la Marvel continuerà in questa direzione fino al 2019, praticamente tutta la popolazione mondiale.


Articolo by Agnese, con il supporto affettivo del fedele Mr Giles.


Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011

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