Recensione di “Good Omens”, romanzo scritto da Neil Gaiman e Terry Pratchett, che racconta le comiche vicende di un angelo e un demone che vogliono impedire l’Apocalisse imminente, tra citazioni, quotes celebri e un pizzico di follia collettiva nella pigra campagna inglese.


Siamo sinceri: gli angeli e i demoni hanno da sempre una grande attrattiva sui lettori di tutti i generi, dagli urban fantasy col protagonista bello e dannato che si scopre essere figlio o discendente di un qualche demone ai manga fino a opere più adulte e mature firmate da grandi maestri della letteratura contemporanea; eppure, qualcosa di totalmente diverso è riuscito a scavarsi una piccola nicchia e a crearsi uno zoccolo duro di sostenitori, una storia comica con risvolti a tratti angst e scritta in una prosa a quattro mani travolgente, figlia di due dei più grandi scrittori inglesi contemporanei, Neil Gaiman e il compianto – ma mai dimenticato – Terry Pratchett.

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Neil Gaiman e Terry Pratchett (Fonte: BBC)

Parliamo di “Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch”, noto qui da noi semplicemente col titolo di “Buona Apocalisse a Tutti!” ed edito da Mondadori, una commedia che racconta la nascita dell’Anticristo e il conseguente arrivo dell’Apocalisse, il tutto sullo sfondo della tranquilla campagna inglese, teatro delle vicende più importanti della storia.

A tirare le redini di questa brillante storia sono due personaggi che più diversi non potrebbero essere: Aziraphale e Crowley, angelo del Signore con la passione per i libri antichi e la cioccolata calda il primo e demone delle schiere di Lucifero, amante delle piante, delle macchine e dei Queen il secondo, circondati da un corollario di individui indimenticabili come tutti quelli creati dalla penna dei due autori.

Questi due bizzarri e insoliti protagonisti, legati da una forte amicizia che dura da millenni fin dal loro primo incontro in un certo giardino divino, amano particolarmente la Terra, al punto che – nel tentativo di “sabotare”, per così dire, l’arrivo dell’Apocalisse – danno vita a una serie di avvenimenti ben più devastanti della stessa, avvenimenti che fanno soffocare dalle risate nonostante la buona volontà dei cattivi di turno di fare, ecco, per così dire, i “cattivi”, primi fra tutti i Cavalieri dell’Apocalisse stessi, ciascuno con la propria storia da raccontare e la propria dose di battute sagaci nella manica, pronte per essere scagliate al momento opportuno.

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Copertina italiana di Good Omens

Good Omens: ma di cosa stiamo parlando?

“Crowley stava ascoltando una raccolta di brani migliori dei Queen, anche se questo non è un dato importante, visto che qualsiasi audiocassetta lasciata per più di due settimane nel portaoggetti di un’auto si trasforma in una raccolta dei brani migliori dei Queen.”

Si avvicina l’Apocalisse, sta arrivando la Fine del Mondo come è stato annunciato dalle profezie, in particolare quelle di una certa strega molto precisa nota come Agnes Nutter, in grado di vedere nel futuro e capace di stilare un volume delle suddette e iniziano a muoversi i primi ingranaggi, Bene e Male si sfidano e mettono in campo tutte le proprie armi, tra cui i due poveri malcapitati già citati, coinvolti in un disastroso scambio di neonati: l’Anticristo viene affidato alla famiglia sbagliata e, invece di quella di un importante pezzo grosso della diplomazia americana, finisce in quella tranquilla e provinciale degli Young, prendendo il nome di Adam, accompagnato dal suo cane Dog – un mastino infernale ridotto al rango di semplice cane da compagnia – e dal gruppetto di amici noti semplicemente come Quelli (Them in lingua originale).

Attorno a loro, cominciano a comparire vari e assurdi personaggi come Anathema Device, discendente di Agnes, Newton Pulsifer, discendente di un particolare cacciatore di streghe e unico soldato semplice di un duo di scopritori di streghe e i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, dagli improbabili mezzi di trasporto: hanno infatti sostituito i cavalli con delle motociclette, con le quali scorrazzano in giro per il mondo.

Siamo a Lower Tadfield, dove vivono sia Anathema che Adam, e nel giro di pochi giorni l’intero paese viene invaso da questo circo di incredibili soggetti eppure, quando tutto sembra ormai deciso, il finale può essere ancora riscritto, e in un modo del tutto inaspettato.

Chi vincerà tra schiere angeliche e schiere infernali? Aziraphale e Crowley riusciranno a tornare alla loro tranquilla vita da “inglesi” e a cenare di nuovo al Ritz? Crowley riuscirà a tornare dalle sue piante prima che queste muoiano di sete?
Chissà.

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Cover parallele di Good Omens

Umorismo inglese? Citazioni? Me ne dia un chilo!

Sia Gaiman che Pratchett non sono nuovi alle battute, su di esse e su uno stile ricco di citazioni hanno costruito la loro carriera, ma è innegabile che Good Omens abbia tirato fuori il meglio di loro: c’è tutto, dagli onnipresenti riferimenti musicali alla critica ironica della personalità dei propri conterranei fino alla sottile domanda – che pende su di noi come una spada di Damocle – del “Cosa ci accadrà? Avverrà davvero l’Apocalisse?”, una domanda a cui ancora oggi non sappiamo – e a cui probabilmente non vogliamo del tutto – rispondere ma di una cosa siamo certi: se avvenisse come da loro descritta, ci sarebbe senza dubbio da ridere.

Ma veniamo ai personaggi: in alcuni casi, questi ultimi sono perfino stati ispirazione per successivi comprimari di libri degli autori, come ad esempio Hastur e Ligur, che chiunque abbia letto – o visto, dal momento che per prima cosa nacque come serie televisiva in sei puntate – Neverwhere (Nessun Dove, Neil Gaiman) identifica all’istante come predecessori e bozze di quelli che poi, nel 1996, diventeranno Vandemar e Croup.
Abbiamo poi un caso di autocitazione nel personaggio di Morte (Death), un Cavaliere dell’Apocalisse del tutto identico alla sua controparte uscita dalla penna di Pratchett e apparsa nel volume “Il Colore della Magia” (The Colour of Magic, primo titolo della celebre saga del Mondo Disco).

Ma non solo: oltre a svariate citazioni di telefilm e film celebri – non dimentichiamoci di Star Wars, E.T. L’Extraterrestre e L’Esorcista, tanto per restare in tema – non possiamo ignorare l’elefante nella stanza perché l’intero volume è una palese parodia di uno dei film horror più inquietanti della storia, “Il Presagio”, uscito nel 1976, le cui scene iniziali sono ricalcate piuttosto fedelmente dalle prime pagine del libro, a partire dall’ordine religioso delle Chiacchierine, Suore Sataniste che dovrebbero impersonare i prelati che portarono Damien nella vita della famiglia Thorn. Perfino il titolo inglese è un chiaro riferimento al film ma con una vena molto più positiva.
Crowley stesso porta il nome del ben più famoso Aleister, fonte d’ispirazione per il moderno satanista e controversa figura della storia moderna inglese.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

La Parola al Fandom!

Ma in tutto questo, i fans come hanno reagito?

Beh, a giudicare dalla nascita di una petizione volta alla ristampa – ottenuta nel 2007 – della traduzione italiana di Good Omens e alle continue citazioni e fanart presenti in Rete – molte delle quali con Supernatural, per ovvi motivi come la presenza della parte sovrannaturale ma anche e soprattutto per gli opposti gusti musicali e in fatto di macchine dei protagonisti, Dean guida un’Impala e Crowley un’elegante Bentley – il sottobosco fandomico è molto attivo, soprattutto con la presenza di una particolare corrente che vede – nella dicotomia e nell’amicizia tra Bene e Male nata da Crowley e Aziraphale – la possibilità di una relazione omosessuale tra di loro, dando vita a un certo numero di fanfiction e questa fu anche protagonista delle prime pressioni volte alla produzione di una serie televisiva e di un film cinematografico, all’epoca fallite, ma che di recente hanno trovato nuova linfa e hanno portato alla produzione di una serie televisiva di Good Omens da parte di Amazon e della BBC, con lo stesso Gaiman nel ruolo di showrunner.

Una grande notizia per tutti gli appassionati, senza dubbio, e che quasi sicuramente renderà giustizia a un’opera non molto celebre ma con un potenziale enorme che saprà soddisfare tutti.

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“GO++: Our Angels Are Different”, fanart di quantum_witch

Alla luce di tutto ciò, il consiglio di leggere “Good Omens” (o “Buona Apocalisse a Tutti!” che dir si voglia) è dato con molto entusiasmo e molta passione e poi chissà, magari in una notte né nuvolosa né serena potreste incrociare sul vostro cammino una Bentley nera guidata da un tizio con gli occhiali scuri e una culla sul sedile posteriore.
In tal caso, vi conviene seguirlo, potrebbero accadere cose interessanti.

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“That Awkward Moment When…”, fanart di ToGainYourTrust


Charlie

Autrice.

"Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. P.S. Grazie delle ali!" La Vita è Meravigliosa, 1946