Gli horror mi hanno sempre affascinata, ma ammetto di non aver mai esplorato molto al di fuori di Stephen King (lo so, mea culpa), così, qualche anno fa, mi sono decisa a cercare qualcosa di nuovo e sono incappata nel primo libro di quella che sarebbe diventata una delle mie saghe preferite, the Gravekeeper series.

La premessa sembrava interessante, ho comprato l’ebook, l’ho iniziato e poi, come puntualmente succede in molti momenti nella vita, me ne sono dimenticata, lasciandolo infine sepolto nel mio Kindle.

Io all’epoca non lo sapevo, ma qualche anno dopo questo mio gesto mi avrebbe fatto ossessionare con la scrittrice e questa saga a tal punto dall’essere ora a tanto così dal creare una petizione per avere una serie tv tratta da questo libro.

Kiera si ritrova a fare da guardiana ad un cimitero... e ai suoi fantasmi.

Sì, vi chiederete voi, ma qual è il titolo di questo benedetto libro? E soprattutto di cosa parla?

Il primo libro della saga, The Whispering Dead, inizia con la protagonista, sperduta in un bosco che non conosce, e inseguita da qualcuno che la vuole uccidere. Non ha idea di dove si trovi e di come ci sia finita, l’unica cosa che ricorda è il suo nome, Keira.
La ragazza riesce a salvarsi grazie all’aiuto di un gentile parroco, che la nasconde e le assegna come rifugio il cottage del guardiano del cimitero. Così, nel bel mezzo della notte, la protagonista scopre una seconda cosa di sé stessa: può vedere e sentire gli spiriti.

Non è horror nella maniera più cruenta o spaventosa del termine, però la suspense c’è, e il mistero che avvolge la vita di Keira (e dei fantasmi, che aiuterà a far passare oltre) mi hanno tenuta incollata al mio Kindle per mesi, tanto da recuperare non solo gli altri tre libri, ma anche tutti gli altri racconti horror della scrittrice, Darcy Coates.

Questa saga si lascia leggere davvero facilmente, più volte mi sono resa conto di non aver mai toccato il telefono per guardare l’ora (brutta abitudine) e, sebbene in alcuni punti la narrazione sia un po’ lenta, mi sono calata totalmente nel racconto e nei paesaggi che la scrittrice è riuscita ad evocare con le sue parole.
Il piccolo cottage al limitare del bosco, con il suo caminetto e le finestre direttamente affacciate sul campo santo, la piccola gatta Daisy (Daze per gli amici), dal manto nero e gli occhi color ambra, la nebbia che si alza immancabilmente ogni sera al calar del sole, dando modo ai fantasmi di uscire e, allo stesso tempo, di mimetizzarsi, presenti e allo stesso tempo invisibili.
Fino a che non arriva Keira, con la sua vista che viene paragonata ad un “muscolo”, che deve allenare per poterlo usare correttamente senza prosciugare le proprie energie, paragone che personalmente trovo geniale e calzante nello spiegare al lettore la sensazione che prova Keira ad usare il proprio dono.

La protagonista però non è il solo personaggio che vi troverete ad amare, c’è Adage, il parroco che l’ha aiutata nel momento del bisogno e che sembra intuire sempre quando Keira ha bisogno di una mano, arrivando come l’angelo della provvidenza.
C’è poi Zoe, ragazza dal cuore tanto grande quanto lo sono le sue teorie su complotti e cospirazioni, che sorprendentemente salveranno questo gruppetto più di una volta. E c’è infine Mason, dolce Mason, laureando in medicina che ha lasciato per qualche oscuro motivo l’università e che si troverà a dover rattoppare Keira in più di un’occasione, diventando un fidato compagno, e forse qualcosa di più…

Ricapitolando: mistero, fantasmi, risate, la ship, lo slowburn, gatto.
Direi che gli ingredienti per venderlo li ho detti tutti, adesso sta a voi recuperare tutta la serie (il quinto e ultimo libro dovrebbe uscire l’anno prossimo), venire a fangirlare su fanheart3 e creare insieme un fancast degno di essere chiamato tale!


Sara

Relazioni pubbliche, social manager, autrice. "Love makes monsters of us all." - Crimson Peak (2015)