9 to 5: Il Musical: o come stiamo ancora combattendo la battaglia che Dolly Parton, Lily Tomlin e Jane Fonda combattevano nel 1980.
Può un musical essere migliore del film sul quale si basa? 9 to 5: The Musical ci riesce perfettamente.
Lo spettacolo, con musiche e parole della grande Dolly Parton, va in scena al Savoy Theatre. Nota per i fan: il Savoy è dove è ambientata l’ultima bellissima scena di Notting Hill, subito dopo una delle mie frasi preferite di tutto il film “A James Bond non capitano queste stro****e”. Niente è più British di così. Lo show è diretto da Jeff Calhoun.
9 to 5 è la storia di tre donne molto diverse che si ritrovano a lavorare per la stessa compagnia gestita da un uomo sessista e terribile su cui, alla fine, riescono ad avere la rivincita.
È una storia di amicizia femminile, che parla di superare gli ostacoli, combattere per ciò che è giusto e credere in se stessi anche quando il mondo ti butta giù e ti dice che non vali abbastanza o che non puoi raggiungere qualcosa perché sei solo una donna.
Suona familiare vero?
Svariati attori si sono alternati sulla scena da quando il musical è arrivato nel West End. Quando questo articolo è stato scritto, Violet, il personaggio di Lily Tomlin nel film – l’ambiziosa veterana della compagnia che però non riceve mai una promozione perché non è “una degli uomini” – era interpretato da Caroline Sheen. Chelsea Halfpenny interpreta Judy, a cui originariamente dava il volto Jane Fonda: l’ingenua nuova assunta, mollata dal malvagio marito Dick (il cui nome dice tutto) per la giovane segretaria. Infine, Doralee, la sexy segretaria del crudele capo, è interpretata da Natalie McQueen, che fa un incredibile lavoro nel ricalcare le orme di Dolly Parton. Il boss sessista, Franklin Hart, è interpretato da Sean Needham che non faceva parte del cast originale del musical e che probabilmente dà una delle migliori performance di sempre… E dato il personaggio che interpreta, mi è costato davvero molto doverlo ammettere!
Sorprendentemente, il musical riesce a dare ancora più profondità ai personaggi rispetto a quanto fa il film. E non solamente ai tre personaggi principali, ma anche ad altri secondari, tra cui citiamo l’eccezionale performance di Bonnie Langford nei panni di Roz Keith.
Grazie a scene e canzoni intelligentemente studiate riusciamo a capire meglio le loro emozioni e perché si comportano ed interagiscono in un certo modo. Di tutti, tranne ovviamente che di Franklin Hart, che è semplicemente un sessista che pensa sia ok molestare le proprie impiegate e che il posto di una donna sia in cucina.
Suona molto familiare vero?
9 to 5: The Musical è uno spettacolo divertente e pieno di humour, che però ti fa riflettere su quanto è davvero cambiato rispetto al 1980. E la risposta è: non molto, a dire il vero. Ed è proprio per questo motivo che credo che il musical oggi, nel 2019, sia più importante che mai. Si lascia il teatro sentendosi più forti e forse anche pronte a sfoggiare qualche colorata giacca anni 80 con le spalline e dei capelli con la permanente.
Le performance canore sono eccellenti e Dolly Parton ha fatto un fantastico lavoro che ha dato vita ad una storia scorrevole narrata attraverso le parole delle canzoni che ha creato.
Chi fra voi ha già visto il film amerà sicuramente questa sua versione. Se ancora, invece, non l’avete fatto, dovreste (è disponibile su quasi tutte le piattaforme di streaming tra cui Amazon Prime UK)! E se avete occasione di andare nel West End, vi raccomando il musical. Oltretutto, David Hasselhoff (si, quello di Baywatch) si unirà al cast per interpretare Franklin Hart a partire dal 2 Dicembre!
Insomma, seguite il consiglio di Dolly e “versatevi una tazza di ambizione” mentre ascoltate 9 to 5.
Per informazioni e biglietti: LondonTheatre