In dubbio su cosa fare ad Halloween? Tre proposte (e mezzo) per quanti non vogliono partecipare a grandi feste, ma bramano comunque una serata a tema… ma che sia anche un po’ fandom.


Negli ultimi anni alla classica domanda, posta solitamente già a settembre, “cosa fai a Capodanno?”, se ne è aggiunta una che, come fan, sembra toccarci più da vicino: che programmi hai per Halloween?

E che ne dicano “gli adulti”, noi che siamo cresciuti a pizza e film non possiamo non essere affascinati da questa festa così macabra e commerciale, il cui nome un po’ ci ricorda la storia, con Tutti i Santi (All Hallow’s Eve), e un po’ la magia, con Jack O’Lantern, condannato dal diavolo a vagare per il mondo di notte, con in mano solamente una zucca scavata con una candela al suo interno per illuminare la via.

Qui a fanheart3 abbiamo riflettuto intensamente, negli anni, sui modi in cui celebrare questo 31 ottobre. Sono numerosi i locali che offrono feste a tema… Ma si sa che noi fan cerchiamo sempre quel moto di originalità in più che ci faccia vivere “un’avventura” e quindi in preparazione della serata di oggi vogliamo proporvi tre alternative (e ½) alla classica festa di Halloween. Andiamo a vedere (cit.)

Per chi ama la vera tradizione: El Día de Los Muertos

A parere di chi scrive, il modo migliore di celebrare Halloween. Un modo, però, che con Halloween non ha praticamente nulla a che fare perché El Día de los Muertos è un’allegra festa di origine messicana (patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco) che per contenuti è decisamente più simile al nostro Ognissanti… ma certo più colorata. Una commemorazione né triste né lugubre dedicata a quanti non sono più fra noi e che vengono onorati con fiori, incensi e candele, altari ricchi di cibo e doni, striscioni colorati in loro memoria.

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“Dia de los Muertos – Hollywood Forever 2014-43686” by Mooshuu (Creative Commons License)

La vostra serata non può che iniziare nel tardo pomeriggio con la visione del bellissimo Coco, commuovente capolavoro della Disney Pixar sull’importanza del ricordo e della famiglia (Ay, mi familia, oiga, mi gente, canten a coro nuestra canción… Amor verdadero nos une por siempre, en el latido de mi corazón)

Al termine della visione – e, ci raccomandiamo, solo dopo la stessa, per evitare che le lacrime rovinino il tutto – si passa alla fase make-up. Con pazienza e l’utilizzo di video come questo diventerete voi stessi della calavera Catrina e sarete pronti per andare al più vicino ristorante messicano (qui l’ottimo che si trova vicino a dove abito – because I’m a lucky one) a condividere con gli amici i ricordi delle persone che avete amato e che non ci sono più. E magari anche qualche breve racconto horror (quelli non fanno comunque mai male…)

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Per chi ama l’idea del tempo che si ferma: in città a caccia di leggende…

Se, chiudendo gli occhi e pensando alle serate di fine ottobre/inizio novembre, quello che vedete nella vostra immaginazione è nebbia e quello che sentite un silenzio che racchiude misteri, allora questa è la soluzione che fa per voi.

Attenzione, però, perché a differenza di quella tradizionale, questa serata richiede un po’ più di preparazione: dovrete infatti trovare una bella e particolare città non troppo distante da dove vivete e scoprirne le leggende (e se non ci sono, darvi il tempo di inventarle).

Una volta giunti alla città scelta, uno di voi (o più di voi, a turno) potrà adottare il ruolo di Caronte, guidandovi in una passeggiata alla scoperta di piccoli luoghi che non sapevate esistere e che racchiudono in sé (vere o meno che siano) storie di un passato inquietante e un po’ magico.

Nel 2018 la nostra scelta è ricaduta su Venezia, ai cui misteri è dedicato l’affascinante volumetto “Leggende veneziane e storie di fantasmi. Guida ai luoghi misteriosi di Venezia” di Alberto Toso Fei. Da San Giovanni e Paolo dove, si dice, il gesto assassino di un Levantino è stato immortalato sulle mura della basilica da un mendicante (ne abbiamo viste le tracce con i nostri occhi!) al Casinò degli Spiriti, luogo terribile e infestato dai fantasmi, fino a Ca’ Dario, dimora maledetta ricordata per la misteriosa morte di tutti i suoi proprietari.  

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Sulla destra, l’inquietante disegno del Levantino con in mano il cuore della madre assassinata

Una volta rientrati in casa, fondamentale riscaldarsi con un buon punch o il più locale vin brulè, gustandosi la visione di Boys in the trees, semisconosciuto film del 2016 diretto da Nicholas Verso (qui la nostra recensione): un film in cui si può respirare l’atmosfera da 31 ottobre che avrete probabilmente appena incontrato nel vostro giro e nel quale la nebbia sospende fisicamente il confine fra realtà e fantasia, per riportarvi indietro ai tempi in cui, bimbi che eravate, queste dimensioni erano perennemente fuse in un unico spazio indefinito.

Per chi ha la mente da scrittore o l’animo da poeta: serata casalinga (in duplice versione)

Se il clima freddo non vi attira, ma agognate comunque suspense e poesia, l’opzione “casa con amici” rimane sempre la soluzione ideale e ve ne offriamo ben due versioni.

La prima richiede l’accesso a Netflix, una notte a disposizione, molteplici coperte e cuscini e numerosi Scottex a portata di mano. La visione della serie “The Haunting of Hill House”, uno dei più bei prodotti in cui mi sono imbattuta negli ultimi anni, sarà infatti una montagna russa di emozioni per tutti: vi spaventerete moltissimo, piangerete ogni vostra lacrima, vi perderete dietro teorie incredibili, vi innamorerete di ogni singolo personaggio. Un telefilm che parla di famiglia e di affetto e che nasconde la sua vera ragione di esistere e il vero significato dietro scene che vi faranno urlare a voce alta (a/n la scena della litigata in macchina mi ha tolto cinque anni di vita).

Poesia allo stato puro, ma rigorosamente da gustare in compagnia se volete uscirne vivi.

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La seconda opzione è più interattiva: ispirandosi al gioco di narrazione Lovecraftesque (ma in versione semplificata per aiutare chi non l’avesse disponibile), il compito vostro e dei vostri amici sarà quello di creare una storia dell’orrore che rispetti le regole dei libri di Lovecraft (suggeriamo l’opzione “orrore crescente” per questo 2019). Dopo aver creato la giusta atmosfera (candele, venite a me!) uno di voi aprirà le danze raccontando di una situazione inventata ma normale in cui però c’è qualcosa che sembra non funzionare: un riflesso sbagliato in uno specchio, un orologio che per un attimo va al contrario… qualcosa che possa essere spiegato razionalmente, ma anche che celi in sé le potenzialità per essere… altro.

Ad ogni passaggio di consegne (ovvero dopo ogni scena narrata da quel narratore) la persona successiva continuerà la storia aggiungendo però sempre più elementi misteriosi e inspiegabili, fino a raggiungere il terrore sommo nel finale, in cui verrà rivelata la mostruosa spiegazione soprannaturale ai fenomeni che avete raccontato.

Lo scopo, a differenza di quanto avviene per il gioco vero e proprio, non sarà tanto indovinare la direzione della storia, quanto quello di creare assieme la storia. E ricordatevi: parte integrante del divertimento è immaginare i volti dei vostri personaggi e le location in cui gli eventi si svolgono quindi tenete un laptop a portata di mano e non siate tirchi con i dettagli.

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Alcune ispirazioni tratte dalla nostra prima partita a Lovecraftesque

Queste sono solamente tre idee per improvvisare un Halloween un po’ diverso. Ne avete una preferita? O altre proposte da aggiungere? Fatecelo sapere con un commento su Facebook!

…e ricordate:

“To learn what we fear is to learn who we are. Horror defies our boundaries and illuminates our souls.” 

Shirley (The Haunting of Hill House)

Buon Halloween a tutti voi!


Agnese

Presidente, autrice. "The only way to be happy is to love. Unless you love, your life will flash by" The Tree of Life, 2011