Terzo appuntamento con la rubrica mensile “Se i libri fossero fanfiction”. Ovvero, descriviamo i libri con la stessa accuratezza, data dalla miriade di tag e informazioni, con le quali si possono definire le fanfiction.
Il primo esperimento l’ho fatto su un giallo a tinte rosa, spassosissimo e sagace. Il secondo è stato dedicato ad un romanzo storico, drammatico e commuovente. Ora cambiamo nuovamente genere, con Rebecca, di Daphne Du Maurier
Vi rimando all’introduzione del primo libro che ho presentato in questa forma per maggiori dettagli sulle fanfiction e i relativi tag; vi ricordo che, essendo appunto molto descrittivi, ci possono essere alcuni spoiler.
Rebecca, la prima moglie
“Riflettevo che non ero la prima a sprofondarmi in quella poltrona: altri c’era stato prima di me, che per certo aveva lasciato l’impronta della sua persona sui cuscini, sul bracciuolo, là dove avevo posto la mano. Un’altra aveva versato il caffè dalla medesima caffettiera d’argento, aveva recato la tazza alle labbra, s’era curvata sul cane, così come facevo io. Inconsciamente rabbrividii, come se qualcuno avesse aperto la porta dietro di me e una ventata fosse entrata nella stanza. Io sedevo nella poltrona di Rebecca, mi appoggiavo ai cuscini di Rebecca. E il cane che era venuto ad appoggiarmi la testa in grembo così aveva fatto per una vecchia abitudine, e perché ricordava che in passato ella soleva dargli lo zucchero.”
Plot: Una giovane dama di compagnia in vacanza a Montecarlo; Maxim de Winter, un affascinante vedovo che le propone di sposarlo; Manderley, un’inquietante castello della Cornovaglia che sembra vivere nel ricordo di Rebecca, defunta moglie del giovane sposo, la cui inquietante presenza incombe sulla nuova coppia ogni giorno di più. Ma il racconto è soprattutto l’indimenticabile storia di una giovane donna consumata dall’amore e alla disperata ricerca della sua identità.
Nota personale: Rebecca è uno dei miei romanzi preferiti, indimenticabile nella sua perfezione: mai sopra le righe, mai dimesso, sempre impeccabile. I personaggi sono descritti in modo così vivido che sembrano uscire dalla pagina. Le atmosfere sinistre sono impalpabili eppure presenti, come qualcosa che senti che c’è ma non puoi vedere… Non sorprende, dunque, che il maestro della suspence, Hitchcock, abbia trasposto questo romanzo (e altre due opere della stessa autrice, La taverna della Giamaica e Gli Uccelli) facendone un capolavoro di film.
Autore: Daphne Du Maurier
Edito da: Il Saggiatore
Lunghezza: 384 pagine
Genere: Thriller/Giallo
Rating: General audiences
Avvertimenti: nessuno
Ship: het
Tag:
- #angst (definisce un genere di storie in cui è presente una forte componente di sofferenza emotiva – in questo caso – o fisica nei personaggi)
- #suspence (also#TheSuspenseisKILLINGME)
- #gothic
- #atmosphere (#HSSSSSSSSSSS BREATHE IN THE ATMOSPHERE – sì esiste come tag)
- #mystery
- #StrongFemaleCharacters (personaggi femminili forti)
- #abandonment (abbandono – in questo caso di luogo e persone)
- #FamilyDrama
- #TrueLove
- #MissingPersons (persone scomparse)
- #CharacterDeath
- #oppression
- #fear (paura)
Volete cimentarvi anche voi?
Inviateci la descrizione di un libro che vi è piaciuto (usate l’esempio qui sopra come guida).